Cari amici,
con la cerimonia di deposizione della Corona d’Alloro all’Altare della Patria a Roma si è aperto il nuovo anno Rotariano 2019-20.

Quest’anno la celebrazione ha assunto una valenza nazionale, la partecipazione di tutti i Governatori dei Distretti Italiani con il Board Director Francesco Arezzo ha voluto dare la significativa testimonianza dell’unione d’intenti del Rotary Italiano nell’impegno per la pace e la comprensione tra i popoli.

In molti Club è già avvenuto l’avvicendamento tra i Presidenti e la Dirigenza passata e futura, in altri il passaggio di consegne avverrà nei prossimi giorni, nel segno della rotazione degli incarichi di servizio nel Rotary.

In questo importante momento in cui vi accingete ad assumere la responsabilità della guida dei Club rivolgo a tutti voi i più sentiti auguri per un anno Rotariano ricco di successo e di soddisfazione, nella consapevolezza di intraprendere un’avventura lunga un anno che ci farà vivere insieme una esperienza unica e irripetibile.

Sarà un viaggio affascinante che probabilmente cambierà per sempre le vostre vite, e mettendo al servizio del Rotary il vostro talento e la vostra leadership professionale sono certo che sarete capaci di raggiungere gli obiettivi che vi siete prefissati.

Il Rotary unisce leader che scambiano idee e passano all’azione, dobbiamo dimostrare la nostra leadership in modo chiaro: siate trasparenti, mostrate comportamenti etici e trasmettete sicurezza ai Soci che collaborano nei Club; siate autorevoli, date una direzione chiara verso gli obiettivi che volete raggiungere, create un clima positivo nei vostri Club attraverso la comunicazione e il coinvolgimento dei Soci. Promuovete la cultura della condivisione, come in un equipaggio di una barca a vela, il leader manovra il timone e indica la rotta, ma è parte integrante del gruppo e lavora insieme agli altri.

Il leader deve essere aperto e teso al cambiamento, guardare all’innovazione per rimettersi in gioco e rimanere al passo con i tempi e con una società dinamica in continua evoluzione; infine, deve essere pronto a far crescere nuovi Dirigenti, senza timore di perdere autorevolezza e di essere scavalcato.

Per questo è necessaria la continuità e la condivisione tra i Dirigenti che si avvicendano nella guida dei Club, come del Distretto: solo una corretta pianificazione ci può consentire di individuare e di raggiungere obiettivi di respiro pluriennale, misurabili e di maggior impatto sulle comunità beneficiarie, locali e internazionali.

L’altro aspetto importante che caratterizzerà il nuovo anno Rotariano è quello della connessione: il Rotary è una grande organizzazione che opera in tutto il mondo e dobbiamo essere pronti ad agire attraverso la connessione con esperienze, culture e lingue diverse ma tutte collegate dai valori fondanti comuni che sono alla base del nostro sodalizio. È necessario connetterci con tutti i Soci, con i Club del Distretto, con le nuove generazioni, che hanno esigenza di conoscenza e coinvolgimento, ma soprattutto con le comunità
locali e con il territorio in cui operiamo.

Il Rotary ha bisogno del lavoro di tutti per realizzare i progetti di servizio: non abbiate paura a mettervi in gioco, offrite le vostre preziose ore di volontariato professionale, mettete a disposizione le vostre competenze a favore di chi ha bisogno della vostra opera e del vostro aiuto.

La vera ricchezza del Rotary è nella amicizia, intesa come capacità di stare bene insieme per essere pronti ad agire nell’interesse comune, credere nel rinnovamento, intercettare le nuove dinamiche della società, investire nelle nuove generazioni, perché, come ricordavo all’Assemblea di maggio, solo chi si adatta, coglie il cambiamento ed è capace di innovare potrà sopravvivere e crescere.

Il Rotary connette il mondo, e tutti noi siamo pronti a connetterci con grande entusiasmo e motivazione, consapevoli che solo con la nostra determinazione e il nostro impegno potremo vivere un anno indimenticabile.

Buon vento a tutti!

 

 

 

 

Messaggi del Presidente

Mark Daniel Maloney

Presidente 2019/2020

Luglio 2019

 

Io amo viaggiare! Mi piace persino il semplice e banale processo di spostarmi da un posto all'altro. Però l'anno scorso mia moglie Gay e io abbiamo vissuto un'esperienza di quelle che metterebbero a dura prova l'ottimismo anche del più entusiasta dei viaggiatori. Sei ore da aspettare, in un aeroporto in cui non avremmo dovuto essere, in un giorno in cui non avevamo programmato di essere ancora in viaggio, dopo esserci svegliati al mattino in un albergo che la sera prima ignoravamo che esistesse. Una di quelle giornate.

Era l'aeroporto internazionale John F. Kennedy di New York, e per ingannare l'attesa Gay e io avevamo fatto un giro per guardare la gente. Abbiamo percorso il terminal da un capo all'altro, avanti e indietro, osservando a ogni uscita d'imbarco, per le tante destinazioni, i gruppi di persone in attesa del proprio volo.

Ogni uscita era un'isola di umanità a sé stante. Quando camminavamo al centro del grande atrio del terminal, eravamo a New York, ci muovevamo insieme a tutti gli altri in uno stesso fiume. Ogni volta che qualcuno si staccava e andava a sedersi su uno di quei sedili, però, lasciava la corrente e finiva su un'isola. Era già a Delhi, o a Parigi, o a Tel Aviv.

All'inizio della passeggiata, ho pensato: "Tutta questa gente, così diversa, da tanti Paesi diversi, tutti nello stesso posto. È come il Rotary!". Ma poi, mentre passavamo vicino alle uscite, uno dopo l'altro, mi sono reso conto che non era affatto come il Rotary, per niente. Perché in quel fiume ognuno si dirigeva verso un'isola. E ogni isola restava un'isola. Le persone che andavano a Taipei parlavano fra loro, forse, ma non parlavano con chi andava a Lagos o al Cairo.

Che differenza con il Rotary! Il Rotary ci permette di connetterci l'uno con l'altro, in modo profondo e significativo, superando le nostre differenze. Ci connette con persone che altrimenti non avremmo mai incontrato, e che poi sono come noi, molto più di quanto potevamo mai sapere. Ci connette con le nostre comunità, con tante opportunità professionali, e con la gente che ha bisogno del nostro aiuto.

È la connessione che rende l'esperienza del Rotary così diversa da quella passeggiata nell'atrio dell'aeroporto JFK. Nel Rotary, nessuno di noi è un'isola. Tutti stiamo nel Rotary insieme, chiunque uno sia, da qualunque posto venga, qualunque lingua parli e quali che siano le tradizioni che segue. Siamo tutti connessi l'un l'altro – parte della nostra comunità e soci non solo dei nostri club, ma anche della comunità globale a cui apparteniamo tutti.

Questa connessione è ciò che sta al cuore dell'esperienza del Rotary. È ciò che ci porta al Rotary. È il motivo per cui ci restiamo. Vi invito ad unirvi ai vostri amici nel Rotary, in questo viaggio in cui Il Rotary connette il mondo.

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“Il Rotary è uno stile di vita. Uno stile di vita buono, naturale, completo e pieno di amicizia. Il mondo è pieno di potenziali rotariani, ce ne sono molti che mi stanno ascoltando. Amico mio, se tu hai nel cuore amore per il prossimo, tu sei un potenziale rotariano”

Paul Harris — Convention di Boston 1933