Cari Amici, BUON ANNO!!

Che questo anno appena iniziato sia per tutti foriero di pace, di serenità ma anche di soddisfazioni: personali, familiari e rotariane.

Nel corso dell'anno rotariano questo periodo è citato anche come il "giro di boa" del nostro impegno ed i sei mesi rimasti di questa annata rotariana sono ancora tutti pieni di importanti impegni, di progetti da portare a compimento, di altri di cui compiere importanti passi avanti nella loro esecuzione e di cui continuare ad occuparsi in futuro. Pertanto, sempre con entusiasmo, dobbiamo essere pronti all'azione e motivati nel proseguire, perfezionare e completare le varie iniziative che ci siamo proposti di realizzare grazie all'impegno caratterizzato dal voler fare la differenza.

Anche il mese di Gennaio sarà per il nostro Distretto pieno di importanti appuntamenti: riprenderanno le visite ai Club e scorrendo l'agenda, il 20 gennaio, avremo un altro importante appuntamento formativo, il Seminario sulla Pianificazione Strategica, che terremo a Roma, presso lo Sheraton Parco dei Medici Rome Hotel.

Questo Seminario, per la cui organizzazione logistica sta prestando prezioso supporto il Rotary Club Roma Appia Antica, che ringrazio, è dedicato a sottolineare la particolare importanza della pianificazione a breve, medio e lungo termine, sia a livello Distrettuale sia a livello di Club, per poter meglio identificare punti di forza e di debolezza e definire priorità e obiettivi da perseguire nei diversi campi quali il rafforzamento dei club, un incremento della loro azione umanitaria ed una migliore immagine pubblica.

Ritengo molto importante questo incontro, pianificato ancor prima della delibera del Consiglio delle Risoluzioni del Rotary International, che ha previsto la creazione a livello di club della commissione sulla pianificazione strategica, proprio in quanto una corretta pianificazione consente di aumentare l'efficacia dell'azione Rotariana e di ottimizzare le risorse a disposizione, attraverso una programmazione basata su una continuità di intenti tra Dirigenti.

Anche a questo Seminario, che si svolgerà nell'arco della mattinata, auspico grande partecipazione.

Fra le priorità strategiche di questo anno rotariano, riveste, come tutti sappiamo, particolare importanza la formazione, fortemente voluta dal Distretto in questo anno rotariano, per preparare adeguatamente non solo i Dirigenti dei Club e del Distretto ad affrontare i compiti e gli impegni cui sono chiamati, ma anche i giovani.

Ai Rotaractiani, che si apprestano a celebrare il 50° anniversario della costituzione dell'associazione divenuta "partner in Service" del Rotary sarà dedicata, sul modello del Rotary Leadership Institute, l'attività di formazione fissata per il 28 di Gennaio in Roma , che costituirà il 1° corso del Rotaract Leadership Institute.

Nel mese di Febbraio invece, ricorrerà il ROTARY DAY: le iniziative distrettuali, a cui stanno alacremente lavorando per l'organizzazione le sottocommissioni distrettuali Polio e Raccolta Fondi, saranno incentrate il 22 Febbraio a Roma con il ROTARY DAY CHARITY DINNER, che si terrà a Palazzo Ferrajoli, mentre sempre a Roma il 23 Febbraio continueremo a celebrare il ROTARY DAY con la conferenza sul tema "IL ROTARY E LA PACE : UNITI NELL' AZIONE PER FARE LA DIFFERENZA".

L'impegno in favore della eradicazione della polio prosegue infine con altre iniziative; a tal proposito invito i rotariani della Sardegna a salvare la data del 17 febbraio e a tutti i rotariani del nostro Distretto ricordo l'impegno del 8 aprile quando, nella Roma Fun, testimonieremo la nostra appartenenza al Rotary e con i runner solidali incrementeremo, tramite Rete del Dono, la raccolta fondi in favore dell'eradicazione della polio.

Non meno importanti, saranno gli appuntamenti del 4 e 5 aprile con il Ryla Distrettuale a Roma, il 6 aprile con il forum "Legalità e Cultura dell'Etica", il 22 aprile quando celebreremo la Giornata Mondiale rotariana della Terra, il 28 aprile quando a Taranto si svolgerà la Conferenza Presidenziale e, da ultimo, gli impegni congressuali: il 61° Congresso distrettuale dal 25 al 27 maggio e a giugno la Convention di Toronto.

Potremo comunque tenerci aggiornati consultando l'agenda degli impegni, proposti dal Distretto, pubblicata sul sito distrettuale!!

Di tutte queste iniziative riceverete a breve ogni opportuna e dettagliata comunicazione per consentirvi la partecipazione. Intanto vi prego di annotare le date indicate (già note a far data della nostra assemblea) in maniera da evitare sovrapposizioni con eventuali altri eventi.

Cari amici, come sempre trovate allegato alla presente l'approfondimento del nostro caro amico Mario Virdis sull'Azione Professionale, che caratterizza e contraddistingue la nostra associazione e che costituisce la nostra vera essenza dell'essere rotariani che oggi come ieri significa impegnarsi concretamente per cambiare il mondo, ed il messaggio del Presidente Internazionale Ian Riseley, che vi invito a leggere.

Pronti, quindi, ad impegnarci a fare la differenza e ad agire con l'azione rotariana per fare del bene nel mondo, sempre in unità di intenti, vi saluto, rinnovando affettuosi Auguri, sempre con il nostro FORZA PARIS!

GENNAIO, MESE DEDICATO DAL ROTARY ALL’AZIONE PROFESSIONALE.
Cari amici,
Gennaio è il mese che dà il via alla seconda parte dell’anno rotariano. Questo mese, che in calendario segna l’inizio di un nuovo anno, è dedicato dal Rotary all’Azione Professionale, ovvero è focalizzato sulle nostre professioni e, soprattutto, su quanto noi rotariani, professionisti nelle diverse branche delle attività umane, possiamo fare mettendo a frutto le nostre capacità imprenditoriali, offrendo quel “servizio” per cui siamo entrati a far parte del Rotary.

Il Rotary ha sempre creduto, fin dalla sua nascita, che la presenza in un club delle diverse competenze professionali fosse una vera ricchezza, tale da consentire il compimento di azioni più incisive nei confronti di chi di noi ha bisogno. Scrive il nostro Presidente Internazionale Ian H.S. Riseley nella sua lettera mensile di Gennaio: “Nel Rotary, la nostra diversità è la nostra forza. Questa idea risale ai primi anni della nostra organizzazione, quando fu proposto, per la prima volta, il sistema di classificazione.

L'idea alla base era semplice: un club con soci con background e competenze di vario tipo è in grado di offrire un servizio migliore di quello di un club privo di questa varietà di esperienze”. Credo che dobbiamo meditare quanto detto dal nostro Presidente Ian. Il futuro del Rotary è fatto anche di nuove professioni e di giovani professionisti di entrambi i sessi; nel Rotary le donne sono ora il 21 per cento, ma questa percentuale dobbiamo aumentarla ancora di molto, perché nel mondo femminile ci sono competenze straordinarie! I nostri club, inoltre, sono “invecchiati”, per cui non dobbiamo avere timore di ringiovanirli; apriamo, dunque, i nostri club alle nuove professioni ed alle Nuove Generazioni, creando così quell’interscambio inter-generazionale che, mettendo insieme esperienza ed entusiasmo, riuscirà a migliorare il nostro servizio, investendo nel Rotary del futuro.

Il Rotary è tramite il lavoro e il valore dei suoi soci che svolge il suo apprezzato servizio. Valori che partono dall’amicizia e si concretizzano con l’etica professionale e con quello spirito di servizio che deve contraddistinguere ogni rotariano. Ciascuno di noi nello svolgere la professione deve applicare sempre un codice deontologico, ribadito con chiarezza nel nostro motto: “Servire al di sopra dell’interesse personale”. Già dai primi anni questo concetto fu alla base della nostra forza. Concetto ribadito nel famoso test delle 4 domande, che il Past Presidente Internazionale Herbert Taylor elaborò nel 1932 quando era socio del Rotary Club di Chicago, e che fu poi adottato dal Rotary International nel 1934. Test che, ‘ad abundantiam’, voglio qui ricordare, in particolare ai più giovani di anzianità
rotariana:

1) Ciò che io penso, dico o faccio, risponde a verità?
2) E’ giusto per tutti gli interessati?
3) Darà vita a buona volontà e a migliori rapporti di amicizia?
4) Sarà vantaggioso per tutti gli interessati?”.

nelle professioni ed etica nella vita sociale, questo il “credo” di ogni vero rotariano. Di etica rotariana si è recentemente discusso anche in un Seminario Distrettuale svoltosi in Sardegna. Parlando della realizzazione di progetti di servizio è scaturita una domanda insidiosa: il rotariano che collabora attivamente ad un progetto di servizio, contribuendo attraverso la propria azienda, può entrare in “Conflitto d’interesse”, ovvero trarre vantaggio personale? La risposta non è semplice e si ricollega fortemente all’etica. Ogni rotariano sa che la sua partecipazione, personale o aziendale, non può e non deve trarne vantaggio, diretto o indiretto.

Amici, l’Azione professionale è la vera essenza del Rotary, il nerbo portante del nostro ‘servire’. È una delle iniziali 4 Azioni di servizio, più note come “Vie d’Azione” (le altre: Azione interna, Azione di interesse pubblico e Azione Internazionale), che sono poi diventate 5 con l’aggiunta di un’ulteriore Azione specifica in favore delle Nuove Generazioni. Cinque “Vie”, dunque, capaci di concretizzare a 360 gradi il nostro impegno nella società, svolto come sempre “al di sopra dell’interesse personale”.

Personalmente sono sempre stato convinto che ciascuno di noi deve essere ben conscio del suo impegno di professionista impegnato nel Rotary. La nostra deve essere sempre considerata una “Professionalità Diversa”, rispetto a quella svolta dai tanti altri professionisti!

Credo che sia proprio il motto di quest’anno a ribadire questa diversità: la nostra deve essere sempre una “Professionalità che fa la differenza”! Si, il vero rotariano deve sempre operare “distinguendosi dagli altri”, “facendo sempre la differenza”, aiutando i più deboli non tanto con il semplice sostegno economico ma mettendo a disposizione le sue capacità professionali.

Cari Amici, chiudo questa riflessione pensando che in questo 2018 dobbiamo cercare di fare molto di più per i giovani; essi vivono un momento di grande difficoltà: privi della dignità di un lavoro, dipendenti in tutto e per tutto dalle loro famiglie e, spesso, costretti ad emigrare. Dobbiamo impegnarci, ogni giorno, per cercare di costruire per loro un futuro più sereno. Il nostro fondatore Paul Harris nel Suo libro di memorie ci ha lasciato scritto che “essere rotariani nei fatti significa avere non solo il coraggio e l’orgoglio di dichiararsi tali, ma di esserlo nella realtà di ogni giorno”.

Parole validissime oggi più di ieri, perché se è vero che i tempi cambiano anche il Rotary, orgogliosamente, “deve seguire il cambiamento, restando al passo coi tempi”. Non dimentichiamo mai che il Rotary nel mondo c’è per “Fare la differenza”! Viviamo allora il Rotary sempre con entusiasmo, differenziandoci dagli altri, facendo squadra, “insieme”, per servire.

Forza Paris, allora, facciamola questa differenza!

Mario

 

Messaggi del Presidente

Ian H.S. Riseley

Presidente 2017-18

 

Gennaio 2018

Nel Rotary, la nostra diversità è la nostra forza. Questa idea risale ai primi anni della nostra organizzazione, quando fu proposto, per la prima volta, il sistema di classificazione. L'idea alla base era semplice: un club con soci con background e competenze di vario tipo è in grado di offrire un servizio migliore di quello di un club privo di questa varietà di esperienze.

Negli anni successivi, l'idea della diversità nel Rotary è stata definita in modo più ampio. Abbiamo scoperto che un club che rappresenta davvero la sua comunità è molto più capace di fornire un servizio efficace a quella comunità. La diversità rimane un elemento essenziale del Rotary: non solo per offrire un ottimo servizio oggi, ma per avere una robusta organizzazione in futuro.

Uno degli aspetti più urgenti da affrontare sulla diversità a proposito del nostro effettivo è l'età dei soci. Dando uno sguardo generale al Rotary, è subito evidente che l'età media delle persone presenti non promette un futuro sostenibile alla nostra organizzazione. Il nostro effettivo sta per raggiungere un numero record di affiliati e continuiamo ad affiliare nuovi soci da tempo - ma solo una minoranza di essi è abbastanza giovane da poter prestare servizio nel Rotary per vari decenni. Per garantire al Rotary di avere una leadership forte e capace, dobbiamo coinvolgere i soci più giovani e capaci di oggi.

Inoltre, non possiamo parlare della diversità nel Rotary senza affrontare il problema del genere. È difficile immaginare che solo trent'anni fa le donne non potevano affiliarsi al Rotary. Anche se abbiamo fatto molta strada da allora, gli effetti di quella politica sbagliata si fanno sentire ancora oggi. Troppe persone continuano a pensare al Rotary come un'organizzazione per soli uomini, e quell'idea ha avuto un effetto negativo sia sulla nostra immagine pubblica che sulla crescita del nostro effettivo. Oggi le donne costituiscono poco più del 21 per cento dei soci del Rotary. Sebbene questa percentuale sia certamente un ottimo miglioramento, abbiamo tanta strada da fare per raggiungere quello che dovrebbe essere l'obiettivo di ogni club: un equilibrio tra i due generi che corrisponda a quello del mondo esterno, quindi avere un numero equilibrato di presenze femminili e maschili nel Rotary.

A prescindere da quello che ognuno di noi ha portato al Rotary, restiamo perché troviamo valore nell'appartenenza a quest'organizzazione e crediamo che il nostro service abbia valore per il mondo. Con la costituzione di club che riflettono il mondo in tutta la sua diversità, realizzeremo un valore ancora più duraturo perché Il Rotary fa la differenza.

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“Il Rotary è uno stile di vita. Uno stile di vita buono, naturale, completo e pieno di amicizia. Il mondo è pieno di potenziali rotariani, ce ne sono molti che mi stanno ascoltando. Amico mio, se tu hai nel cuore amore per il prossimo, tu sei un potenziale rotariano”

Paul Harris — Convention di Boston 1933