Care amiche cari amici rotariani,

vorrei ricordarvi che il mondo nel 2020 è molto diverso da quello del 1905. Credo sinceramente che il Rotary debba adattarsi a un mondo che cambia.

Queste parole non sono mie. Le disse il presidente internazionale Frank J. Devlyn durante il consiglio di legislazione del 1989 in cui si votò per l’ammissione delle donne nel Rotary. Devlyn è stato un protagonista nella storia del Rotary contemporaneo. Grazie a lui, nell’89, facemmo una scelta fondamentale che scongiurò la condanna all’irrilevanza o addirittura alla scomparsa dei nostri Club: aprimmo finalmente le porte alle donne.

Per convincere i tanti rotariani contrari all’innovazione imposta dalla storia e, se mi permettete, dalla civiltà lui disse proprio così: “Amici, vorrei ricordarvi che il mondo nel 1989 è molto diverso da quello del 1905. Credo sinceramente che il Rotary debba adattarsi a un mondo che cambia”.

Frank J. Devlyn è scomparso pochi giorni fa. Ed è per me un onore, oltre che un dovere, iniziare la mia relazione con le sue parole. Lo è anche perché ora ci troviamo ad affrontare nuovi e altrettanto decisivi cambiamenti.

Ho conosciuto Devlyn all’Assemblea di San Diego dello scorso gennaio. Ci siamo ritrovati seduti a cena allo stesso tavolo con altri governatori eletti. Lui ci ha raccontato che aveva ininterrottamente partecipato a tutte le ultime 44 convention del Rotary international. Si sentiva un po’ il padrone di casa, ha dispensato consigli e ha tentato di tranquillizzarci.

Non dimenticherò quella serata.

Non la dimenticherò perché lì, a quel tavolo, tra i wurstel e la senape, grazie ai suggerimenti di Devlyn e alla serenità che ci ha trasmesso, ho definitivamente capito quanto intenso e importante sarebbe stato il lavoro che dovremo fare nel prossimo anno.

All’assemblea internazionale di San Diego è stato lanciato un appello che io, come governatore entrante, ho l’obbligo di comunicare a questa assemblea distrettuale e di tradurre in pratica nell’anno rotariano del mio incarico.

L’appello era chiarissimo. Ed è stato espresso con alcune frasi chiave:

non abbiamo più tempo,

il Rotary deve cambiare,

ognuno di noi deve uscire dalla propria zona di comfort e cominciare ad attraversare territori inesplorati,

dobbiamo pensare e creare un nuovo Rotary se vogliamo che il Rotary sopravviva.

Un appello simile a quello che Frank J. Devlyn lanciò nel 1989 e si risolse con l’ingresso delle donne nei nostri Club.

A questo punto devo ricordarvi che il tema dell’anno rotariano 2020/2021 sarà: “Il Rotary crea opportunità”. Per spiegare il senso di questo motto Holger Knaack, il presidente internazionale eletto, ha raccontato a San Diego un aneddoto che descrive meglio di qualsiasi discorso la fase che stiamo attraversando. «Di recente - ha detto - ho avuto l’opportunità di parlare ai rotariani di New York. Un ex presidente della Kodak era tra i presenti e mi ha riferito che tutti sapevano che la fotografia sarebbe passata al digitale ma non si aspettavano che avvenisse così velocemente. Loro sono passati da una posizione di leader mondiale del settore a un parziale fallimento in pochi anni».

Questo è successo perché non si aspettavano che il cambiamento avvenisse così velocemente.

«Il tempo - ha detto Knaack - non si fermerà per aspettare noi. Ma noi non ci lasceremo sconfiggere dai rapidi cambiamenti».

E infine ha aggiunto alcuni concetti inequivocabili:

“Il Rotary deve cambiare e cambierà”.            

Dobbiamo adattarci all’era digitale. Dobbiamo essere aperti a nuovi approcci. Dobbiamo diventare più interessanti per i giovani professionisti.  Non fare nulla sarebbe sbagliato».

Sempre a San Diego, il segretario generale John Hewko ,nostro ospite oggi pomeriggio,ha aggiunto che il nostro compito sarà quello di «creare un futuro in cui il Rotary è l’organizzazione che attrae i migliori e i più brillanti individui di ogni comunità». Dobbiamo pensare, ha detto Hewko, «a dei Club con programmi flessibili per le riunioni. Club dove si possono ammorbidire i requisiti di assiduità. Club che offrono multipli tipi di affiliazione. Club attraenti per una fascia demografica più giovane e diversificata».

E Knaack non è stato da meno. «Per molti giovani - ha detto - sedersi a tavola non è il modo migliore per incontrarsi. Soltanto perché abbiamo organizzato riunioni in questo modo per oltre 100 anni non significa che questo sia l’unico modo per incontrarsi».

Dunque sono questi, secondo i leader del Rotary International, i cambiamenti che ogni Club e ogni Distretto è tenuto a introdurre. Cambiamenti che spaventerebbero chiunque per la loro portata e per l’orizzonte avanzato che disegnano.

Ma noi proveremo a introdurli gradualmente.

Il metodo che dovremo adottare sarà quello di costruire senza demolire,

di conservare immutate le nostre consuetudini, i nostri programmi, le nostre conviviali,

di affiancare alla strada che abbiamo sempre percorso un’altra via, sperimentale e parallela, che ci permetterà di raggiungere la meta senza snaturare le nostre tradizioni.

Ma ora vi chiedo di fermarvi un attimo e di guardarvi attorno.

Ognuno di noi è ripreso da una telecamera.

Davanti abbiamo un computer,o lo smarthphone, non il palco dei relatori o il pubblico dei rotariani.

Nessuno di noi ha preso la macchina o ha attraversato il mare con un aereo per venire qui.

Siamo a casa, non nella sala di un grande albergo.

Eppure stiamo partecipando alla sessantatreesima assemblea distrettuale che avrebbe dovuto svolgersi in Sardegna.

Se un anno fa qualcuno ci avesse predetto tutto questo, noi non ci avremmo creduto. Anzi, peggio, avremmo pensato che sarebbe stato impossibile.

Invece, come vedete, nulla è impossibile. E nel futuro ci siamo già.

La pandemia ci ha fatto precipitare in una crisi da cui usciremo molto diversi rispetto a come eravamo. Perché mesi di lockdown ci hanno costretto a reinventare i nostri modi di essere e di partecipare.

Anche questo, a mio avviso, ha voluto dirci con il suo motto il presidente internazionale:

ha voluto dirci che i rotariani sono capaci di trasformare le crisi in opportunità.

L’emergenza ci ha costretto a utilizzare un metodo di incontro sul web che non avevamo mai usato. L’abbiamo sperimentato con il Sisd-Sipe a cui ha partecipato anche Holger Knaack in diretta dalla Germania, assieme a un migliaio di rotariani. Lo stiamo utilizzando adesso. E ci è diventato già familiare. Certamente lo useremo sempre più spesso nel futuro, in tutti i Club, anche quando l’emergenza sarà finita. Inevitabilmente, questo cambierà il modo di fare Rotary. E renderà le attività rotariane più accessibili ai millennials, ai nuovi professionisti, alle intelligenze creative che negli ultimi anni avrebbero attraversato volentieri le nostre porte se noi non le avessimo tenute così chiuse. Come una volta le tenevamo chiuse alle donne.

Se Frank J. Devlyn ci sta guardando da lassù, sta certamente sorridendo.

Ora però devo parlarvi di programmi. Devo spiegarvi, voce per voce, cosa abbiamo già fatto e cosa ci prepariamo a fare nei diversi settori, dall’effettivo alle nuove generazioni, dalla formazione, alla comunicazione, alla Rotary Foundation.

 

L’EFFETTIVO

Per capire chi siamo cominciamo con l’effettivo, la cui commissione è presieduta da Fabio Arcese.

I Rotary Club italiani, nella regione 14, cioè in Italia, sono 911 alla data del 30 aprile 2020: cinque in più rispetto a febbraio. I soci sono 39.724, cioè 21 in più rispetto a febbraio. Il numero medio di soci per ciascun Club è di 44, in sensibile e costante diminuzione rispetto all’anno 2011, quando era di 53 Soci per ciascun Club. Sempre ad aprile del 2020 la percentuale femminile è stata del 18,72% rispetto al numero complessivo dei soci. Un dato in costante aumento. I giovani con meno di 40 anni sono invece in diminuzione: il 6,79% rispetto al 7,25% del 1° luglio 2019.

E ora passiamo al Distretto 2080.

Al 31 maggio 2020 nel nostro Distretto abbiamo 3.317 Soci e 95 Club, cioè 24 soci in meno rispetto ai 3.341 del 1° luglio 2019. Il numero medio dei soci per ogni Club è di poco superiore a 35, quindi inferiore alla media nazionale.

Queste sono le cifre assolute. Ma vediamo in quanti entrano e in quanti escono dai Club del Distretto 2080.

Abbiamo detto che il 1° luglio 2019 eravamo 3.341. Sei mesi dopo, il 31 dicembre 2019, siamo diventati 3.344. In sei mesi sono entrati 227 soci e ne sono usciti 224. Un turn over eccessivo.

Ma volete sapere dopo quanto tempo i soci escono dai Club?

L’11% va via in meno di un anno.

Il 27% lascia tra il primo e il secondo anno

Il 19% tra il terzo e il quinto anno

Il 14% tra il quinto e il decimo anno

Il 29% dopo il decimo anno

La stragrande maggioranza degli abbandoni si registra dunque tra il primo e il secondo anno oppure dopo il decimo anno.

Notizie molto interessanti vengono anche dall’età media dei soci.

Il 44% ha tra i 50 e i 69 anni

Il 28% ha oltre 70 anni

il 13% ha tra i 40 e i 49 anni

Il 9% ha meno di 40 anni

Del restante 6%, e questo è il dato che mi piace meno, non sappiamo quanti anni ha perché si tratta di soci che non sono inseriti su My Rotary.

In tutto questo emergono due dati positivi.

Primo. La percentuale di presenza femminile nel Distretto 2080 è la più alta d’Italia: il 24,11%

Secondo. I giovani con meno di 40 anni sono troppo pochi. Eppure la percentuale di presenza nel nostro Distretto, il 9,71%, è tra le migliori d’Italia.

Questi dati ci dicono che gli obiettivi che dobbiamo porci sono molto chiari. La chiave per il miglioramento complessivo dell’effettivo è la conservazione degli attuali soci e la riduzione del turn over che è troppo, davvero troppo elevato: soprattutto nei primi due anni di appartenenza al Club.

Per il prossimo anno rotariano l’ideale sarebbe ottenere un aumento netto di due soci per ciascun Club, meglio ancora se di età inferiore ai 40 anni.

Ma attenzione. L’obiettivo deve essere qualitativo, non quantitativo. Abbiamo bisogno di soci motivati, attivi, realizzatori di progetti. È inutile gonfiare l’effettivo di persone che si dimettono dopo qualche mese.

Dunque, parallelamente, sarà fondamentale far crescere il numero dei soci che partecipano costantemente alle attività del Club. Ogni presidente dovrebbe porsi per questo obiettivo una percentuale pari almeno al 50% dei soci. E questo sarebbe già un grande successo.

 

LA ROTARY FOUNDATION

La Commissione Fondazione Rotary del Distretto 2080, presieduta da Claudia Conversi, ha già chiarissimo il quadro delle nuove attività. Sa che sulle sue spalle graverà gran parte degli sforzi per la Polioplus, per la lotta al Covid 19 e per la realizzazione dei progetti messi in cantiere dai Club.

L’essenza del Rotary è fare PROGETTI.

art 3 dello statuto dei club Le finalità del club sono:

(a) perseguire lo Scopo del Rotary;

(b) realizzare progetti di successo secondo le cinque Vie d’azione;

(c) contribuire ad avanzare il Rotary rafforzandone l’effettivo;

(d) sostenere la Fondazione Rotary;

(e) sviluppare dirigenti oltre il livello di club.

L’obiettivo per il Fondo Annuale è il versamento di almeno 100 USD a Socio

Per quanto riguarda la raccolta fondi il Fondo annuale programmi si occuperà di organizzare il lavoro della squadra affidando ad ogni membro un gruppo di Club da istruire sia nelle modalità di fissazione degli obiettivi di raccolta fondi sia nelle modalità di versamento alla Fondazione. Mensilmente provvederà all’invio ai Presidenti di Club di un’informativa sullo stato dei versamenti. Ogni evento di raccolta fondi verrà seguito direttamente nel suo svolgimento verificando al termine il risultato raggiunto. L’obiettivo contributivo fissato dalla Fondazione Rotary è di 100 usd. a socio.

Questi fondi raccolti sono FONDAMENTALI perché sono i fondi che tornano al distretto dopo 3 anni e sono utilizzati per le Sovvenzioni Distrettuali e le Sovvenzioni Globali

Per il 2021 il totale dei fondi disponibili è pari a 99.479,56 dollari.

Il 50 per cento, cioè circa 49.700 dollari potrà essere usato per le sovvenzioni distrettuali. L’altro 50 per cento, quindi altri 49.700 dollari, per le sovvenzioni globali.

I Club hanno inviato 25 progetti per un valore totale di 266mila euro con richieste di sovvenzioni per 110mila euro a fronte di 49700 dollari disponibili cioè circa 44.700 euro.

Le domande saranno esaminate verificando lo scrupoloso rispetto dei “Termini e condizioni regolanti le sovvenzioni Distrettuali e Globali della Fondazione Rotary” e gli altri parametri quali:

- il valore economico del progetto;

- il sostegno dato nel tempo dal Club al Fondo Annuale Programmi della Fondazione Rotary;

- la sostenibilità del progetto;

- la valutazione delle effettive occorrenze della comunità beneficiaria;

- la ricaduta in favore dei beneficiari;

- l’effettivo e documentato coinvolgimento dei rotariani oltre l’aspetto finanziario;

- l’applicabilità dell’iniziativa alla missione della Fondazione Rotary;

- il valore dei progetti non inferiore a 4.000,00 euro;

- l’importo della contribuzione all’iniziativa da parte dei Club partecipanti non inferiore al 50% del valore del progetto;

- se il progetto è meritevole del superamento del limite del 50% di cui al punto precedente;

- inserimento dei dati su My Rotary (obiettivi contributivi polio e Fap e presidente commissione Rotary Foundation di Club);

- sostegno alla Fondazione Rotary.

 

Infine, voi sapete che l’attività della commissione è articolata in numerose sottocommissioni.

La sottocommissione Polio che quest’anno chiameremo POLIO E STOP Covid 19 sta lavorando a iniziative di raccolta fondi per l’eliminazione della polio e la lotta al coronavirus. Per la raccolta fondi pro Polio cercheremo di utilizzare metodi di raccolta fondi che non graveranno sulle finanze dei Club e dei Soci rotariani ….l’iniziativa verrà presentata quanto prima

In ogni caso l’obiettivo contributivo è pari a 1500 dollari per club

Molte e varie sono le attività previste:

Il primo sarà il Word Polio day sabato 24 ottobre. Stiamo lavorando a una convenzione con la lega calcio per la partita del cuore. Purtroppo il covid 19 ha rallentato tutto, ma vedremo di raggiungere l’obiettivo.

Poi la Maratona di Roma enpolio e stopcovid19now che ci sarà il 21 marzo 2021, Run for Rotary - marathon village

Il caffè sospeso per i fondi alla polio

Il Rugby for polio and covid 19

Il circuito di golf del distretto 2080 for polio and covid 19. A questo proposito, devo ringraziare la fellowship del golf per l’organizzazione

Il Fai strike al covid 19

L’Expo Dubai 2020 Open Opportunity to connect the word for polio and covid 19

Il Poltu Qualtu Gala Dinner

Il Rotary Day solidale del 23 febbraio

La cultura a sostegno del fare del bene nel mondo con il distretto 2080

La spesa solidale a sostegno del disagio economico

La Sottocommissione Fondo Mondiale Grandi Donatori promuoverà i versamenti, gli impegni di donazione testamentaria al fondo di dotazione e ricercherà nuovi Grandi Donatori

 La Sottocommissione Buona Amministrazione ha verificato le qualificazioni dei Club, raccoglierà gli atti d’impegno e predisporrà i mandati di pagamento delle Sovvenzioni distrettuali. Monitorerà le rendicontazioni delle sovvenzioni Globali e Distrettuali e verificherà le contabilità delle singole Sovvenzioni

La Sottocommissione Borse di Studio prenderà atto e condividerà gli indirizzi programmatici del Governatore in merito al programma Borse di Studio, creerà sinergie con la Commissione Nuove Generazioni per la diffusione delle Borse di Studio quale opportunità per i giovani. Preparerà il Bando per la Borsa curandone la divulgazione nei Club del Distretto.

La Sottocommissione Centri Rotariani per la Pace diffonderà la conoscenza del programma e fornirà supporto ai Club per la ricerca di candidati, la definizione delle domande da presentare e si occuperà di formare eventuali candidati.

La Sottocommissione Vocational Training Team si occuperà del perfezionamento della domanda di Sovvenzione Globale per finanziare il viaggio di una squadra di medici che si recherà nel corso del prossimo anno nell’e-Swatini per formare medici locali. Lavorerà dunque all’organizzazione di una nuova missione di medici.

La Sottocommissione Paul Harris Fellow si occuperà di promuovere il programma di riconoscimento dei donatori che si impegnano a versare 1000 dollari ogni anno.

In sinergia con la Commissione della Rotary Foundation abbiamo la commissione Progetti e Pubblico Interesse guidata da Lia Puggioni.

 

Faccio una premessa:

1) le 5 vie d’azione sono la struttura portante della progettualità rotariana. In particolare l’azione di pubblico interesse incoraggia ogni Rotariano ad agire a beneficio delle comunità.

2) Il piano strategico è il modello di gestione del Rotary che esplicita le nostre priorità, i nostri valori, la mission e la vision del Rotary.

3) Le sei aree di intervento riflettono i più pressanti bisogni umanitari nelle quali il nostro servizio può avere il massimo impatto.

4) I progetti rotariani rientrano nelle vie d’azione e/o aree d’intervento del Rotary, quelli umanitari realizzano la seconda priorità del piano strategico “focus e incremento della azione umanitaria”.

5) La dimensione internazionale del Rotary offre ai rotariani la grande opportunità di favorire la cooperazione fra club e distretti di differenti paesi, costruire connessioni nel mondo e promuovere la comprensione internazionale, la buona volontà e la pace attraverso il servizio

 

La Commissione Progetti e pubblico interesse si propone di essere di supporto ai club con le seguenti modalità:

•        Monitorando i progetti assistiti da una sovvenzione della Fondazione Rotary e quelli realizzabili senza le sovvenzioni della Fondazione

•        Contribuendo alla conoscenza di metodi e procedure che rendano i nostri progetti efficaci

•        Stimolando sinergie e la possibilità di unirsi per ottimizzare le risorse, realizzare progetti di maggiore impatto, con risultati consistenti e coltivare come valore aggiunto il fare insieme.

•        Incoraggiando la partecipazione attiva dei rotariani nei progetti

•        Raccogliendo i progetti dei club per pubblicizzarli, valorizzarli e quantificarne il valore.

•        Collaborando con le altre Commissioni Distrettuali, in particolare con la Commissione Distrettuale Fondazione Rotary

 

IL PIANO STRATEGICO

Il piano strategico è uno dei focus del presidente internazionale che richiederà almeno un’assemblea nell’anno. Rappresenta il prodotto di una visione globale delle opportunità per tutti i club del mondo per fare del bene all’umanità e sostenere la convivenza pacifica, tenendo conto anche delle caratteristiche dei club e dei loro punti di forza. Questa visione globale garantisce ai Rotary Club di operare in autonomia mantenendo un’alta probabilità di avere nel loro complesso un impatto rilevante sui temi espressi dal piano strategico. Inoltre definisce una roadmap nella quale successive presidenze internazionali possono mantenere una coerenza nella loro azione di supporto e coordinamento.

Il PIANO STRATEGICO DISTRETTUALE rappresenta fondamentalmente sia un sistema di orientamento e coerenza sinergica tra successivi governatori sia l'espressione di analisi di criticità e opportunità del territorio e dei singoli club, fatte ogni anno dalla commissione distrettuale tramite questionari e contatti diretti con i rappresentanti dei club. Non di secondaria importanza è la conoscenza di ogni club che il governatore in carica ha ogni anno tramite gli assistenti e le visite dirette ai club. Questo piano strategico dunque coordina le potenzialità dei club e ne sostiene la vitalità e l'efficacia di servizio attraverso un’osservazione attenta: rappresenta dunque un'irrinunciabile occasione per i club per procedere da progetti locali a progetti distrettuali di maggiore impatto e efficienza.

IL PIANO STRATEGICO DI CLUB è invece espressione di un patto associativo tra i soci membri che si riconoscono in una visione comune del Club che permette di portare avanti progetti efficaci e significativi, in funzione delle competenze e dei valori dei singoli soci. La natura collegiale garantisce la multidisciplinarità dei punti di vista e delle competenze e rappresenta un punto di forza nella sinergia delle risorse. Infine assicura la partecipazione e motivazione di tutti i soci, essendosi essi stessi auto coinvolti nell'articolazione di quella visione e di quel programma.

 

LA FORMAZIONE

Per raggiungere i nostri obiettivi sull’effettivo saranno fondamentali due momenti, quello della formazione e quello della comunicazione. Perché soci formati rafforzano i Club, non li abbandonano. E perché una comunicazione efficace raggiunge anche chi socio ancora non è.

Sul fronte della formazione abbiamo fatto già molto, prima ancora di iniziare.

Io penso che la parola chiave sia autoformazione. Infatti, le modalità che abbiamo usato finora e che andranno sviluppate sono quelle del progetto a cui ci siamo dedicati per mesi e che è arrivato a compimento al Sipe. Sto parlando dei 14 gruppi di lavoro con sei o sette componenti ciascuno in cui sono stati divisi i nostri 95 Club e a cui si sono aggiunti i presidenti del Rotaract. Gruppi che hanno fatto un lavoro imponente, elaborando una serie di progetti immediatamente realizzabili. È stato un percorso assolutamente nuovo per il nostro Distretto che ci ha permesso, unendo le forze, con il contributo di tutti, di ottenere una mole enorme di dati, approfondimenti e riflessioni da cui partire per realizzare il cambiamento.

Tra il pre-Sipe e il Sipe gli stessi presidenti di Club sono stati i protagonisti del processo formativo che era a loro indirizzato. Sono diventati “leader” di un tema rotariano all’interno del singolo gruppo di appartenenza. Hanno potuto confrontarsi e formarsi con un metodo efficace: lavorare insieme per l’elaborazione di un progetto comune.

La mia speranza è che il lavoro continui, che in ogni Club nasca una Commissione formazione e che ogni club istituisca la figura dell’Istruttore di Club

Per centrare questo obiettivo abbiamo iniziato dando l’esempio. È stata istituita una commissione distrettuale che porterà la formazione e l’informazione rotariana in ogni club. Raggiungeremo tutti i soci, anche quelli che di solito non partecipano alle attività del Distretto. Organizzeremo incontri di formazione anche in interclub ai quali però dovranno intervenire almeno la metà dei soci di ciascun Club.

La partecipazione a questo programma di formazione diffusa consentirà ai Club di monitorare i propri progressi e di verificare il raggiungimento degli obiettivi previsti per ottenere l’award distrettuale, con premiazione a fine anno del miglior club e del miglior presidente del distretto.

Infine, ricordo a tutti che la formazione passa anche attraverso i seminari distrettuali che si terranno nel prossimo anno rotariano. Tra fine settembre e ottobre si svolge di solito il seminario dedicato all’Effettivo e alle nuove generazioni, a novembre quello dedicato alla Rotary Foundation e ai progetti, a gennaio quello sulla comunicazione.

 

LA COMUNICAZIONE

Passiamo allora alla comunicazione. Su questo punto sarò breve, perché gran parte del lavoro dovrà essere fatto da professionisti del settore. La commissione distrettuale sulla comunicazione ha già individuato mezzi, obiettivi e strategie: dal sito Internet alla newsletter, dai social alla rivista, dai giornali, alla televisione, ai tradizionali mezzi di comunicazione con cui abbiamo intenzione di creare un rapporto stabile e duraturo.

Sarà fatto tutto il necessario perché l’immagine del Rotary venga proiettata all’esterno come merita. Ma in questa sede mi preme condividere con voi soprattutto una linea di condotta.

Io sono convinto che il modo migliore di comunicare sia fare.

Lasciamo alla commissione e agli esperti che ci affiancheranno il compito di far conoscere il Rotary all’esterno del Rotary. Ma diamo loro tutto il materiale di cui hanno bisogno. E cioè progetti realizzati, iniziative che incidono nella vita delle nostre comunità, amicizia, solidarietà, partecipazione. Rendiamo concreto e visibile il nostro spirito, che è quello di mettersi a disposizione degli altri senza badare al nostro interesse personale. Così ogni socio avrà partecipato direttamente al lavoro di promozione della nostra immagine.

Grazie alla disponibilità del PDG Patrizia Cardone avremo a disposizione la rivista Rotarianamente, diventata di proprietà della Associazione distretto 2080 e avremo un direttore esterno che dirigerà la rivista gratuitamente. Avremo anche una commissione Beni Culturali. E infine permettetemi di ricordare il nostro fiore all’occhiello: la commissione Legalità e cultura dell’Etica che compie 10 anni.

I requisiti etici sono una nostra caratteristica. Tutti i rotariani che sono impegnati nella squadra distrettuale, me compreso, hanno firmato una dichiarazione di principi ed etica in cui ognuno afferma di essere “consapevole che l’attività di chi pone a disposizione del Governatore le proprie competenze, risultando con evidenza un esempio per tutti gli interessati, deve essere informata ai principi della più alta rettitudine”.

 

LE NUOVE GENERAZIONI

Rotaract, Interact, Scambio giovani e Ryla sono i quattro pilastri su cui ogni anno costruiamo l’imponente edificio rotariano delle nuove generazioni. Ma questa volta dovremo affrontare, e vincere, una nuova sfida.

Il Rotaract si avvia verso un cambiamento epocale. Il pacchetto di legislazione rotariana “Elevate Rotaract” consentirà ai club Rotaract di diventare soci del Rotary International. Il Rotaract non sarà più un programma ma un partner.

Siamo di fronte a una grande opportunità che richiede grande responsabilità. È un’opportunità per il Rotary, che troverà nuova linfa nell’entusiasmo dei più giovani. Ed è una responsabilità per tutti noi, perché dovremo individuare e percorrere il percorso giusto verso il traguardo che è ancora in via di definizione.

“Elevate Rotaract” è un inno al lavoro congiunto tra club rotariani e rotaractiani, secondo buone pratiche già seguite nei migliori club. Il Distretto e la Commissione Rotary per il Rotaract lavoreranno per coinvolgere i rotariani e per rendere i rotaractiani consapevoli di quanto il loro entusiasmo, la loro impazienza e le loro competenze potranno esserci d’aiuto nel creare un Rotary migliore.

Il nostro Rotaract è più che pronto ad affrontare questa sfida. Vi invito a seguire con attenzione nel prossimo futuro quel che il Rotaract ed il Rotary del Distretto 2080 riuscirà a fare con il premo Staract per la miglior startup giovanile insieme al Rotaract ed al Rotary del Distretto 2090. Si tratta di un progetto in comune che darà una risposta “rotariana” ai problemi che molti ragazzi dovranno affrontare dopo l’emergenza pandemia. Un premio per la migliore startup giovanile operante o registrata nei territori dei due distretti sarà infatti un aiuto concreto per avviare un progetto imprenditoriale. Il vincitore potrà contare su un premio in denaro di 10.000 euro e una consulenza gratuita offerta da professionisti rotariani.

 

 

INTERACT

L’Interact ha già programmato un’assemblea in modalità Zoom tra la fine di giugno e l’inizio di luglio. Ha in cantiere un aggiornamento del regolamento e un lavoro di formazione dei soci. Sta inoltre organizzando l’Interact Camp Enterprise, da estendere anche ad altri Distretti. L’idea è quella di coinvolgere studenti delle scuole superiori in un campo di 3 giorni. I ragazzi dovranno trovare un'idea per creare un’azienda e lavoreranno divisi in squadre per realizzarla elaborando e gestendo un piano aziendale.

35 club 315 soci

Aumento club interact soprattutto scolastici

 

SCAMBIO GIOVANI

Il programma dello Scambio Giovani offre ogni anno l’opportunità di vivere un’importante esperienza all’estero a migliaia di studenti, sia di lungo termine (normalmente un anno accademico in cui lo studente viene ospitato da più di una famiglia e ne frequenta la scuola), sia di breve termine (pochi giorni o alcune settimane nel periodo in cui le scuole sono chiuse).

A causa dell’emergenza Covid-19 il programma dovrà riadattarsi. Sono già in atto alcune revisioni delle procedure per trovare soluzioni alternative: si potrebbero prevedere ad esempio scambi lunghi solo per una parte dell’anno o scambi solo in partenza se c’è l’indisponibilità di alcuni paesi.

Nonostante le difficoltà, per l’anno rotariano 2020-21 sono stati abbinati 14 Step con l’utilizzo della formula virtual step, che prevede l’utilizzo di un canale conoscitivo virtuale nel 2020 e nel 2021. Sono invece in programma 43 Scambi lunghi, con la possibilità di una partenza prevista da gennaio 2021, per la durata di 6 mesi.

Dal prossimo anno, inoltre, il nostro Distretto avrà una rappresentanza nel Consiglio di Amministrazione del Multidistretto Italiano, garantendo quindi un supporto ancor più incisivo nella gestione e nel coordinamento di tutte le fasi del programma.

 

RYLA

Per il Ryla l’idea è quella di organizzare un corso della durata di almeno due giorni a Cassino per Lazio e Roma e uno in Sardegna, tra gennaio e febbraio 2021, preferibilmente presso l’Università. Il tema sarà quello della connessione studio-lavoro per sviluppare nei giovani le esperienze utili all’ingresso nel mondo produttivo. L’obiettivo sarà quello di tessere la rete della connessione rotariana sulla base dei valori di civiltà e di pace.

 

HAPPYCAMP

Nella logica di dare continuità a quanto è stato intrapreso nell’anno in corso e che a causa del Covid-19 non è entrato nella fase realizzativa, sono felice di potervi annunciare che nell’anno rotariano 2020/21 concretizzeremo il progetto dell’HappyCamp. Costituiremo cioè una task-force ad hoc coordinata da Gianni Vivonna con il supporto mio e del gov giulio Bicciolo promotore

 

COMMISSIONE AMBIENTE

Per far capire quanta importanza riservo all’argomento ho deciso che la Commissione ambiente sarà presieduta direttamente da me. Stiamo già lavorando alla giornata nazionale rotariana dell’ambiente prevista per il 21 marzo 2021 e organizzata con gli altri 12 governatori dei distretti italiani.

Abbiamo in serbo molte iniziative, dal plastic free alla guida contro lo spreco alimentare. Il delegato nazionale al programma ambiente sarà Carlo Noto La Diega.

 

ALTRI PROGETTI

Altri progetti in cantiere sono la task force sanità e Covid 19 e il Progetto nazionale giovani per la prevenzione andrologica.

Il Pdg Daniela Tranquilli Franceschetti, delegata per questa task force, sta organizzando un pool di esperti per analizzare e trovare soluzioni all’emergenza legata al covid 19, dal sostegno psicologico post covid, alla promozione del vaccino antinfluenzale, agli sviluppi futuri sulla vaccinazione anti covid. In ogni caso saranno coinvolte le professionalità che esistono all’interno dei club.

Il Progetto nazionale prevenzione andrologica dovrebbe invece partire in collaborazione con il Distretto 2031 come capofila della prevenzione andrologica per i giovani. Visto che non esiste più la visita di leva in cui venivano intercettate diverse patologie, dovremmo firmare un protocollo di intesa con il ministero della salute per la prevenzione di queste malattie.

Infine avremo la Commissione protezione civile, la Commissione area strategica e sviluppo azioni di sostegno sociale, la Commissione scambio di amicizia rotariana, la Commissione museo virtuale del Rotary.

Grazie alla disponibilità del socio Emilio Mignanelli abbiamo potenziato una sezione riservata del sito distrettuale in cui inserire i documenti della vita del nostro distretto per conservare la nostra memoria storica.

Giorgio Orlandi curerà una nuova edizione del libro Distrettuale con il titolo “Nell’obbiettivo la bellezza del mio club”.

Dovrei dirvi molte altre cose dei programmi che dobbiamo realizzare e dei traguardi che speriamo di raggiungere. Ma con i progetti mi fermo qui. Abbiamo davanti un anno intero per programmarli e realizzarli.

Ora che ve li ho raccontati, devo dirvi però che quella sera a cena, all’assemblea di San Diego, ricordo di averli mentalmente passati in rassegna uno dopo l’altro. E mentre ascoltavo Frank J. Devlyn mi chiedevo: saremo all’altezza di chi è venuto prima di noi? riusciremo a lasciare a chi verrà dopo un Rotary migliore di quello che ci è stato affidato?

Io penso di sì. Perché so che non ci mancherà il coraggio di cambiare.

All’ultimo Sipe ho ricordato che l’inesorabilità del cambiamento non ce la siamo inventata noi del Rotary.

È un cambiamento profondo, antico, radicale, che viene dal secolo scorso e investe tutta l’umanità.

Le categorie culturali e valoriali che ci hanno lasciato i nostri padri non bastano più.

Da tempo non vengono usate in alcun ambito: non ci si sposa più come prima, non si fa politica come prima, non si è genitori come prima, non si lavora come prima, non si fa amicizia come prima, non si comunica come prima, non si vive e neppure si muore come prima.

Una mutazione quasi antropologica sta trasformando l’essere umano.

E la rivoluzione tecnologica ha messo sempre più ai margini la vita associativa, sostituendola con l’individuo chiuso nel suo guscio e l’onnipresenza dei social.

Tutto cambia. Ma mi tranquillizzo pensando che il nostro compito non è così difficile. Di fronte a un rivolgimento di questa portata, nei prossimi dodici mesi a noi basterà introdurre soltanto poche, piccole novità, lasciando immutata la vita tradizionale dei Club. Novità apparentemente innocue che tuttavia ci permetteranno di cominciare a immaginare come sarà il Rotary del prossimo secolo.

Io immagino nuove forme di partecipazione dei soci da affiancare a quelle attuali. Nuove forme che consentano ad esempio ai più giovani di versare soltanto i contributi obbligatori, per poi pagare di volta in volta le cene a cui partecipano. Molti club hanno già adottato questa procedura.

Immagino Club che misurano la qualità dei soci non in base all’assiduità, ma al numero e alla qualità dei progetti realizzati.

Immagino riunioni di lavoro organizzate via Skype o Zoom, non perché l’impone la pandemia, ma perché così è più semplice incontrarsi.

Immagino Club che riescano a dotarsi delle strutture organizzative necessarie per attirare i giovani professionisti, i millenials, i quarantenni pieni di impazienza e di talento che spesso vivono tra l’Italia e l’estero e potrebbero essere coinvolti anche grazie al web.

Immaginate voi, ora, cosa sarebbe oggi il Rotary se in quel consiglio di legislazione del 1989 Frank J. Devlyn non fosse riuscito a far approvare l’ingresso delle donne nei Club.

Cosa sarebbe il Rotary ora?

Sarebbe un’associazione in declino, marginale, incapace di giustificare la sua arretratezza e di attirare le migliori intelligenze delle nostre comunità.

Per questo vi invito ad avere passione e coraggio.

Non dobbiamo avere paura di immaginare il futuro.

Perché il futuro va guidato.

E i sogni sono diventati la nostra unica speranza.


Grazie.

Evviva il Rotary


“Il Rotary è uno stile di vita. Uno stile di vita buono, naturale, completo e pieno di amicizia. Il mondo è pieno di potenziali rotariani, ce ne sono molti che mi stanno ascoltando. Amico mio, se tu hai nel cuore amore per il prossimo, tu sei un potenziale rotariano”

Paul Harris — Convention di Boston 1933