Care Socie e cari Soci dei Rotary Club del Distretto 2080,

a conclusione dell’anno mi vorrei soffermare sulle cose fatte e su quelle che non si è riusciti a fare, ma probabilmente si tratterebbe di un esercizio inconferente con la funzione della “lettera del mese”. Per questa ragione vi indirizzerò una comunicazione al riguardo con il saluto di fine mandato.

In questa sede innanzitutto rinnovo a Salvina l’augurio di ogni successo per l’anno a venire, che inizierà con il bell’auspicio della visita del Presidente Internazionale 2017/18, alla quale tutti, ma proprio tutti, dobbiamo guardare con interesse ed attenzione, per il sol fatto di essere rotariani del Distretto 2080, cercando di essere presenti prescindendo dalle funzioni, dalle cariche, dagli incarichi.

Oggi intendo svolgere alcune riflessioni sul 60° Congresso Distrettuale, nel quale si sono affrontati argomenti di attualità per verificare se ed in quale maniera il servizio a favore dell’Umanità reso dai Rotary Club possa ricevere collaborazione e riconoscimenti dalle Istituzioni pubbliche e private.

Ritengo che il riscontro sia stato positivo.

Nelle tre aree della cooperazione allo sviluppo, della prevenzione, della salute siamo stati pregevolmente accompagnati da giornalisti di chiara fama, che hanno condotto discussioni interessanti sotto ogni aspetto, tra persone ai massimi livelli della Amministrazione, del mondo accademico, del volontariato, capaci, che soprattutto hanno indicato percorsi in grado di migliorare gli effetti e l’impatto del servizio rotariano.

La stessa partecipazione del Ministro della Salute ha avuto un taglio non di parte, caratterizzato da un intervento pratico nel quale è emerso l’interesse delle istituzioni per le attività dei Rotary Club quando il servizio è interpretato con concretezza, affrontando le sfide della società contemporanea, a favore della collettività e non di singoli.

D’altro canto in ogni sessione è stata svolta una sintetica rassegna di attività e progetti svolti nel corso dell’anno, di cui si darà atto nel prossimo numero della rivista, con cui si è dato conto sia della concretezza che delle sfide.

Mi è stato detto che il taglio è stato troppo innovativo, ma non ne sono convinto perché credo in un Rotary che abbia la capacità di fare comprendere e diffondere il messaggio contenuto nelle sue linee di azione, composto da donne e uomini che sanno mettersi in discussione, sanno dare il meglio di sé, sanno lavorare in team e, soprattutto, sanno servire l’Umanità al di sopra di ogni interesse personale.

In conclusione ritorno alla mia prima lettera del mese “Abbiamo il compito di dimostrare che è possibile costruire insieme un domani migliore, sfuggendo ai richiami di visioni egocentriche ed egoiste del mondo, con semplicità e pacificamente.”

 

Yours in Rotary

Claudio 

 

Abbiamo deciso di andare sulla luna. Abbiamo deciso di andare sulla luna in questo decennio e di impegnarci anche in altre imprese, non perché sono semplici, ma perché sono ardite, perché questo obiettivo ci permetterà di organizzare e di mettere alla prova il meglio delle nostre energie e delle nostre capacità, perché accettiamo di buon grado questa sfida, non abbiamo intenzione di rimandarla e siamo determinati a vincerla, insieme a tutte le altre.”

 

John F. Kennedy, Rice University Houston 12 September 1962

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“Il Rotary è uno stile di vita. Uno stile di vita buono, naturale, completo e pieno di amicizia. Il mondo è pieno di potenziali rotariani, ce ne sono molti che mi stanno ascoltando. Amico mio, se tu hai nel cuore amore per il prossimo, tu sei un potenziale rotariano”

Paul Harris — Convention di Boston 1933