Lettera del mese di dicembre 2022 del Governatore Guido Franceschetti

Cari Presidenti, cari Segretari, cari Soci rotariani,
dicembre è il mese della prevenzione.
Da sempre, il Rotary è attivo nel mondo per la prevenzione e la cura di malattie.
Il progetto di cui andiamo meritatamente fieri è la campagna mondiale per la eradicazione della Polio. 
Quando il rotariano Sabin mise a disposizione il suo vaccino rinunciando a brevettarlo perché il prezzo rimanesse basso, si aprì al mondo una nuova prospettiva e cominciarono le vaccinazioni di massa, che in breve tempo cancellarono la malattia.
Ma non dappertutto.
I Paesi che allora si chiamavano del Terzo Mondo rimasero esclusi. Avevano difficoltà per il costo (che per loro restava alto). I Paesi industrializzati che avrebbero potuto donare i vaccini con relativa facilità erano scoraggiati dalla mancanza delle infrastrutture necessarie localmente per la distribuzione.
Un Rotariano, Sergio Mulitsch del Rotary Club di Treviglio, Bergamo, mise a punto un sistema capillare di somministrazione del vaccino.
Con i fondi raccolti fra i Rotariani fu fatta nelle Filippine una campagna di sei milioni di vaccini che ebbe un completo successo. Questo successo (e altri immediatamente successivi) portarono il Rotary International a lanciare nel 1985 la campagna Polio Plus e nel 1988 a fondare con l’OMS e l'Unicef la Global Polio Eradication Initiative, il programma mondiale che è riuscito a ridurre l’infezione da centinaia di migliaia a pochi casi l’anno e mira all’imminente eradicazione completa.
Ma come risolse il problema Mulitsch?
Trovò la soluzione utilizzando i Rotary Club presenti sul territorio e fra la gente. Questo permise di raggiungere le famiglie attraverso il contatto personale, approccio che permetteva anche di vincere la diffidenza, di trovare i bambini e di verificare gli effetti della vaccinazione, monitorando la nascita di eventuali nuovi focolai.
Questo metodo è ancora alla base della vaccinazione antipolio, le stesse strutture sono oggi utilizzate anche per contrastare il COVID.
Questa storia è bella anche perché sintetizza le due anime del Rotary: l’estensione globale e la presenza locale che, messe insieme, possono ottenere risultati straordinari. Localmente abbiamo fatto ripetute campagne di prevenzione e di sensibilizzazione che hanno contribuito a migliorare la vita di tante persone, parlo in particolare dei giovani.
Ma lavorare per la prevenzione, come per tutti i progetti dove c’è il coinvolgimento attivo dei Rotariani, ha anche dato valore a noi stessi: ci siamo trovati bene, abbiamo conosciuto meglio i nostri amici rotariani, abbiamo stretto nuovi legami. Lavorare sul territorio è bello come avviare iniziative in Paesi lontani. Ci fa credere nell’attività rotariana visibile, quella che ci mette a contatto diretto con la gente, ci fa conoscere all’esterno e contribuisce alla nostra immagine.
È importante farci conoscere, per ampliare le nostre possibilità. La comunicazione è importante, a cominciare da quella interna: la comunicazione interna è alla base di quella esterna. I nostri progetti sono tra i migliori al mondo, dobbiamo farli conoscere anche a chi non è rotariano. Per fare questo dobbiamo prima conoscerli noi!

Attualmente ne stiamo portando avanti due: per la prevenzione andrologica e ginecologica e per la prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare. Sono entrambi a favore dei giovani e con la partecipazione dei Rotaractiani, un investimento sul futuro.

Faccio i miei complimenti a tutti i Club che hanno ottenuto le sovvenzioni distrettuali. C’è stato un po' di ritardo, dovuto al passaggio dell’amministrazione da Evanston a Zurigo, però abbiamo corrisposto a tutte le richieste.

Nel mese scorso ho continuato le visite nei Club, a un ritmo molto elevato, quasi quotidiano, ciononostante ogni visita mi ha coinvolto ed emozionato. Ogni volta è stata una scoperta, raramente negativa: ho trovato tanti bei progetti, impegno e concretezza, amicizia e condivisione, voglia di ripartire, di riprendere velocità e quota, di dimenticare i due anni di stasi e di nebbia. Ho incontrato anche Club Rotaract attivi e coesi, che interpretano efficacemente gli ideali del Rotary.
Ancora una volta insieme a Daniela ringrazio i Club e i Soci per l’affetto con cui ci hanno accolto, pienamente ricambiato da parte nostra, e per le emozioni che ci hanno regalato.  

Si avvicina il Natale e la fine dell’anno, è il momento dei buoni propositi.
Seguiamo l’esempio di tanti Presidenti e di tanti Soci che si impegnano a cambiare e a migliorare il loro Club, dopo la pausa e il disorientamento del COVID. Diamo tutti un contributo al Rotary, ponendo al centro il benessere del Club. Il Club è al di sopra delle divisioni e delle discussioni. Un Club amato dai suoi Soci è un ambiente di pace e di amicizia dove ciascuno ha il piacere di ritrovarsi. Il senso dell’appartenenza comincia dal Club.

Cari amici rotariani, insieme a Daniela vi auguro di passare un Natale sereno con i vostri cari, ricordando con malinconia chi non è più con noi, e un 2024 ricco di soddisfazioni e di pace. Di pace ha bisogno tutto il mondo perché le fosche nubi che coprono il nostro orizzonte finalmente si disperdano.

Auguri perché i vostri desideri si avverino.
Auguri di fare Rotary per bene, perbene e ancora meglio nell’anno prossimo.
Auguri. Di cuore.

 

 

 

Allegato: Lettera del mese di Dicembre del Presidente Internazionale