Non è senza emozione che mi accingo a condurre l’Assemblea che conclude per me e per i presidenti eletti un lungo periodo di preparazione  per  affrontare gli impegni dell’anno rotariano che sta per iniziare. E l’emozione si fa ancora più intensa se penso che faccio parte di questa grande famiglia, allargata a oltre 1.200.000 soci, sin dal 1978.

 

Il Club di Cassino, che ringrazio di cuore,  molti mesi fa, e con spirito di  servizio, ha offerto la sua collaborazione. Ho pensato subito ai non pochi problemi organizzativi da affrontare, ma l’idea di poter presentare la relazione programmatica in questa sala così prestigiosa mi ha fatto subito decidere per il si.

Durante l’Assemblea internazionale di San Diego, quando il Presidente Internazionale Eletto Sakuji Tanaka ha annunciato il tema “La pace attraverso il servizio”  ho capito di aver fatto la scelta giusta.

 

Questa Abbazia, interamente distrutta durante l’ultima guerra, è tornata al suo antico splendore “dov’era e com’era” e la Città di Cassino, che ha pagato un doloroso tributo alla guerra,  in tema di Pace può dire la sua.

Sua Santità Paolo VI, nel consacrare la basilica ricostruita, disse che “Qui la pace si rileva nella sua capacità di ricostruzione. Celebriamo la pace come luce risorta dopo che il turbine della guerra ne aveva spento la fiamma pia e benefica”

 

Per le sofferenze patite, Cassino è annoverata fra le città martiri che comprendono a pieno titolo  anche Hiroshima: e guarda caso Hiroshima sarà la sede di uno dei 3 grandi Forum sulla Pace Mondiale,  che verranno organizzati nel corso dell’anno  per volontà del presidente Tanaka.

 

Tanaka ha tenuto il suo discorso di apertura dell’Assemblea internazionale  con sullo sfondo il motto del Rotary “Service above self”, da lui definito “non un semplice motto ma un modo di vivere” che rende la nostra vita più ricca e piena di significato.

 

Attraverso il nostro servizio, dice Sakuji, il Rotary ci consente di soddisfare i bisogni basilari del prossimo. Attraverso il nostro servizio comprendiamo che i problemi che sembrano insuperabili, in realtà sono piccoli. Ci avviciniamo sempre di più a persone che sembrano diverse da noi e comprendiamo che invece siamo davvero molto simili. Apprendiamo che la collaborazione è più produttiva del conflitto, impariamo a valutare gli altri e, soprattutto,  impariamo che ognuno di noi ha sempre  qualcosa da dare o da insegnare.

Il motto “servire al disopra di ogni interesse personale”  ci consente di concentrare le nostre energie su ciò che è veramente importante. Mettiamo il benessere degli altri al disopra del nostro,  diamo precedenza alle necessità degli altri rispetto ai nostri desideri.

Pensiamo meno a noi stessi  e di più a ciò che è meglio per gli altri.

 

In pratica “La Pace comincia da te”  come si dibatterà nel Forum Globale sulla Pace a Hiroshima.  Un titolo che a mio avviso si collega al tema di quest’anno “Conosci te stesso per abbracciare l’umanità”: un abbraccio di pace.

 

 

Quando viviamo con gli altri e per gli altri, quando concentriamo il nostro pensiero sulla famiglia, sulla nostra comunità, allora cominciamo a dare concretezza al nostro ruolo!

In questo modo contribuiamo a costruire le fondamenta di un mondo più pacifico.

“La pace” è un obiettivo realistico per il Rotary: la pace non si ottiene solo attraverso i trattati o grazie ai governi. A volte è qualcosa che possiamo realizzare ogni giorno un poco alla volta, semplicemente con i nostri comportamenti.

Ecco perché è stato scelto il motto “La pace attraverso il servizio” che, secondo Tanaka,  non comporta alcun ragionamento filosofico complicato.

 

 

Tanaka, è tutt’altro che un filosofo. E’ un uomo d’affari concreto e pragmatico, convinto che  tutto il mondo può imparare dal modo in cui noi rotariani concepiamo il servizio:  quando ci rendiamo conto che i bisogni degli altri sono più importanti dei nostri, quando concentriamo le nostre energie su un obiettivo condiviso per il bene di tutti, tutto cambia: cambiano le nostre  percezioni, cambia il modo in cui ci rapportiamo con gli altri e cambia la nostra idea di pace.

 

Nel Rotary il nostro scopo è propagare la comprensione reciproca, la cooperazione e la pace. La nostra ricompensa non ha un valore economico, ma consiste nella soddisfazione di vedere un mondo migliore con più pace, un mondo che abbiamo realizzato con i nostri piccoli sforzi e con il nostro servizio.

 

Queste sono le idee di una persona di umili origini che nell’infanzia non aveva mai incontrato nessuno che non fosse giapponese ed aveva un sogno: viaggiare e conoscere  il mondo

Ora è un imprenditore di successo, sempre allegro e sorridente,  che ha realizzato il suo sogno di viaggiare e di conoscere gli altri.

 

Ed ora girerà il mondo  con la moglie Kioko  per parlare di Pace. E potremo anche incontrarlo facilmente a fine novembre a Berlino, sede di uno dei tre Forum  mondiali che avrà per titolo “ Pace senza confini”. Come ho già accennato un altro Forum si terrà a Hiroshima. Il terzo ad Honolulu.

 

 

Il Rotary International, che è l’associazione dei Rotary Club di tutto il mondo, mette al primo posto del suo piano strategico l’obiettivo di  sostenere e rafforzare i club. E i club nella loro vision debbono preoccuparsi proprio della loro crescita promuovendo innovazione, coinvolgendo i soci a partecipare alle attività di servizio, migliorando le modalità di reclutamento e diversificando l’organico: mantenere fasce di età equilibrate, per evitare che il club invecchi improvvisamente, aprire ai giovani, aprire alle donne. Unità nella diversità!! Mi fa molto piacere farvi notare che fra i  presidenti 2012/13 del nostro Distretto ci sono ben 16 donne che costituiscono circa il 20%  del totale. Bene! Ma le donne si stanno facendo largo anche nel Consiglio Centrale. Nel Board  quest’’anno c’è una sola donna, il prossimo anno saranno 3 che diventeranno 4 fra due anni. I Board Directors sono in totale 19. Quindi anche qui 20% di donne!

E’ necessario rivedere le modalità di svolgimento delle nostre riunioni, renderle attrattive e fattive per poter stabilire quei rapporti di tipo amichevole necessari per migliorare la nostra capacità di servire.   I soci debbono sentirsi protagonisti e non semplici spettatori di conferenze che si possono ascoltare in qualsiasi altra associazione. Noi siamo stati chiamati al Rotary per mettere le nostre capacità professionali a servizio del prossimo e se nei nostri incontri non possiamo parlare perché dobbiamo soltanto ascoltare, dalle nostre riunioni non uscirà mai nulla di utile per chi ha bisogno ed i soci, “semplici spettatori e non protagonisti”, dopo un po’, specie se di recente ammissione,  si domanderanno cosa ci stanno a fare nel Rotary: organizzazioni che programmano solo conferenze ce ne sono a centinaia! Questo è uno dei motivi delle tante defezioni che preoccupano il nostro Distretto e l’intero mondo rotariano. Sorridiamo di più, vediamoci più spesso (i così detti interclub estivi o tavole rotariane aperte, hanno un calendario che talvolta sfiora i tre mesi:   mi sembra opportuno ridurne la durata e riprendere al più presto la normale attività subito dopo un giusto periodo di riposo estivo). Se non ci si incontra non si diventa amici, siamo meno tolleranti, più suscettibili, non ci troviamo a nostro agio. Se non si viene coinvolti nelle attività non ci si appassiona al Rotary e magari individuiamo il toccasana per la nostra insoddisfazione chiedendo il trasferimento ad un altro club, argomento sul quale vi invito ad essere particolarmente severi. Chi non ha lo spirito giusto per rimanere nel proprio club, pensate che si troverà meglio da un’altra parte? La sua intolleranza sicuramente  uscirà fuori di nuovo. Per non parlare poi delle immotivate, numerose richieste di esenzione dalla frequenza, che certamente nascondono disagi. Questi sono solo una parte dei motivi per i quali non riusciamo a mantenere il nostro organico e a farlo crescere. Vi è stato chiesto di presentare un “ragionato” obiettivo di crescita dell’effettivo: avete ancora qualche giorno di tempo per presentarlo. Contiamo su  obiettivi credibili e raggiungibili nella convinzione che la media delle vostre aspettative di crescita ci possa far raggiungere quell’incremento del 3% annuo che il Rotary si attende. Ce la faremo?  Basta cominciare con convinzione!

Non ci sono soluzioni valide per tutti ma la commissione Effettivo, guidata da Tony Lico, sarà in grado di darvi i giusti suggerimenti.

 

Il piano strategico prevede anche di incentrare le nostre attività sull’azione umanitaria: non dovrei aggiungere molto a quanto detto in precedenza. Le attività esterne, quelle che ci consentono di realizzare i nostri progetti di servizio, nascono solo ed esclusivamente nel corso dei nostri incontri: se ne discute in Direttivo, se ne parla nell’assemblea dei soci, si programma, si realizza. Non dimenticate mai che la Fondazione Rotary vi è vicina.

 

E poi non accontentiamoci di parlare dei nostri successi solo in casa. Un’adeguata promozione all’esterno  delle nostre azioni di servizio, ci farà conoscere meglio nella nostra comunità e farà conoscere meglio il Rotary, dando all’opinione pubblica la consapevolezza di cosa facciamo. Realizziamo molto, ma gli altri non lo sanno. Il miglioramento dell’immagine pubblica della nostra organizzazione è il terzo degli obiettivi del piano strategico.

 

Il Rotary International è affiancato dalla Fondazione Rotary e le due organizzazioni, vanno sempre più allineandosi: agiranno  in sintonia come se fossero un’unica organizzazione con la stessa missione e con stessi obiettivi, primo fra tutti l’eradicazione  della polio.

Che  grande soddisfazione apprendere, nel corso dell’Assemblea Internazionale che l’India è stata depennata dell’elenco dei paesi endemici ora ridotti a tre. E che soddisfazione ricevere i complimenti dall’Amministratore della Fondazione Bill e Melinda Gates per aver raggiunto con cinque mesi di anticipo, il traguardo della sfida da 200 milioni. Complimenti accompagnati da un gesto concreto: una ulteriore donazione di 50 milioni di dollari in  apprezzamento del grande lavoro che sta facendo il  Rotary nella lotta contro la polio.

La Fondazione Rotary è un grande strumento per implementare la  nostra azione sulle attività di servizio umanitario che contribuiscono a dare un contributo al raggiungimento della pace  (ed anche in questo la Fondazione è allineata al piano strategico del Rotary).

Rafforzare il Fondo Annuale Programmi significa incrementare  la capacità di finanziamento per  la maggior parte delle opere del Rotary.

Non dimenticate che i contributi da noi versati al Fondo Programmi tornano a casa per la metà, e più versiamo e più disponibilità abbiamo per realizzare i nostri progetti.  Una intensa attività di realizzazione di progetti, assistiti da sovvenzioni della Fondazione Rotary potrebbe consentirci di riavere, sotto forma di contributi, tutto quanto abbiamo versato e anche di più. La nostra partecipazione alla fase pilota del  Piano Visione Futura ci ha dato maggiori autonomie e più disponibilità!

 

Dopo la panoramica generale sul mondo rotariano,  qualche particolare  che ci riguarda.  Non sono molto bravo nel condire i miei interventi con frasi ad effetto o citazioni. Mi limiterò quindi a dirvi le cose così come sono, forse un po’ asciutte, ma quella che conta è la sostanza.

 

Nel pomeriggio presenterò la squadra.

 

Nell’organigramma   le commissioni distrettuali sono state inquadrate  secondo le vie di azione.

Da quando, con l’istituzione del Piano direttivo di Club,   si è passati ad un modello di commissioni  funzionale, le  vie da’azione “che costituiscono il fondamento teorico e pratico della vita del club”, sembrano passate in secondo piano.

Spero che questa impostazione dell’organigramma  faccia ricordare che le 5 vie  costituiscono sempre la via maestra da seguire.

 

L’organigramma  non ha subito grosse modifiche. Trovo difficoltà a capire perché smontarlo ogni anno per crearne uno completamente nuovo che poi l’anno successivo verrà nuovamente modificato. Ho cercato quindi di apportare non molte variazioni inserendo qualche nuovo elemento per la formazione dei quadri futuri. Questa mia decisione  è nata da  un esame statistico  del gruppo degli assistenti in carica quest’anno: il 75% di essi è al primo mandato e comincia solo ora a  raccogliere i frutti del proprio  lavoro. Per questo, salvo qualche rara eccezione, ho lasciato a questi vicinissimi  collaboratori, la gestione degli stessi club che seguono in  questo anno che sta per terminare. Di questa impostazione si avvantaggeranno soprattutto i club che avranno un interlocutore che già ne conosce le caratteristiche.

Una Squadra in continuità quindi!

 

Ma la squadra non è solo quella scritta nell’organigramma. La squadra siete voi, una squadra di rotariani sorridenti,  benvoluti e ben inseriti nella propria comunità,  capaci di andare incontro sia alle esigenze del vicino di casa, specie in  questo momento di difficile  disagio, sia alle necessità di chi sta lontano.

Mi piace pensare a voi come LA SQUADRA DEL SORRISO!

 

Con oggi terminano  le così dette attività di formazione specifica. Carlo Noto ed il suo gruppo di istruttori proseguiranno   con la “formazione continua” attraverso i previsti seminari.

 

Nell’ambito della Commissione Formazione è stata istituita un’apposita sottocommissione formata da professionisti della formazione mirata alla leadership.

 

Per i positivi riscontri ricevuti (chi parla bene direbbe feedback), è stata confermata l’attività di ECR- Educazione Continua Rotariana nata lo scorso anno per iniziativa del Governatore Daniela. Il pool di istruttori proseguirà quindi a fare “Rotary nel Rotary” recandosi nei club che ne faranno richiesta. E poiché chi si vuol far male da solo non deve giustificarsi con nessuno,  Daniela, anziché riposarsi dalle fatiche di un anno di governatorato ha accettato di coordinare il gruppo degli istruttori ECR.

 

 

L’EFFETTIVO 

Nella parte introduttiva ho accennato che il Rotary International prevede al primo posto degli obiettivi del Piano Strategico la necessità di sostenere e rinforzare i club.

Ho anche accennato ad alcuni motivi di disagio che ne impediscono la crescita.

 

I club hanno un ruolo primario nella nostra organizzazione. Per rinforzarli nella maniera giusta è necessario selezionare bene le nuove ammissioni che debbono essere di qualità. Non sempre l’amico dell’amico è un buon rotariano.

 

L’obiettivo del Rotary International è arrivare a 1.300.000  soci entro il 2015, con una crescita del 3% l’anno.

L’obiettivo non sarà calato dall’alto. Il Rotary international farà una indagine conoscitiva a livello regionale con l’intento di fissare obiettivi personalizzati a livello territoriale. Ai club è stato chiesto di fissare, dopo attenta valutazione, un proprio traguardo. Per il 1° giugno attendo le vostre proposte che mi consentiranno di dichiarare  ad Evanston l’obiettivo Distrettuale.

Ma la crescita deve partire per forza da una base ferma: il mantenimento dell’organico attuale. I numeri del nostro distretto non sono confortanti. Stiamo perdendo soci. Vi invito pertanto a fare una attenta riflessione sulla situazione del vostro club e formulare un obiettivo di incremento  netto nella convinzione di poterlo raggiungere.

Ed ora mi rivolgo ai club che patrocinano un Rotaract: nei vostri club giovanili  sono passati ragazzi, ora adulti, magari in carriera. Andateli a cercare utilizzando gli elenchi sicuramente presenti nelle vostre segreterie o, più semplicemente, negli annuari Rotaract. Riportateli nella famiglia del Rotary, sono risorse da non perdere. Sono alumni dei nostri programmi sui quali abbiamo investito e non possiamo permetterci di abbandonare l’investimento .

Vigiliamo affinché  non si perdano di vista, coinvolgiamoli nelle nostre attività e nei nostri progetti: con gli  Alumni della Fondazione Rotary potrebbero avere un comune programma che li tenga vicini al Rotary. Essi costituiscono  la nuova generazione di rotariani.

Da indagini effettuate a livello mondiale è emerso che molti dei giovani che hanno usufruito dei nostri programmi hanno desiderio di entrare nel Rotary, ma purtroppo nessuno li ha mai contattati.

 

PROGETTI DI SERVIZIO

Rientrano nell’orbita dell’azione di pubblico interesse. La commissione continua ad essere coordinata da Franco Arzano.

Proprio la continuità nell’incarico ha consentito a Franco di valutare i risultati ottenuti dal suo gruppo di lavoro e di mantenere l’impostazione basata sulle 6 aree di intervento. .

Attraverso i progetti di servizio si realizza  il secondo obiettivo del piano strategico “incentrare le nostre attività sull’azione umanitaria”.

Mi rendo conto che, specie nei centri più piccoli, i club non possono esimersi dal rispondere a richieste della comunità che si concretano in progetti che non possono definirsi propriamente umanitari, ma pur sempre di pubblico interesse. Alcune delle sottocommissioni costituite  si occupano proprio di questo. Ma  il nostro focus è l’azione umanitaria sia a livello locale che a livello internazionale.

Il Rotary è un grande network di 1.200.000 professionisti che può fare molto per migliorare le condizioni di vita di chi sta peggio di noi. Mettendo le nostre  professionalità a servizio del Rotary rendiamo un grande servizio all’umanità. Ed ho già detto in precedenza che la Fondazione Rotary è un grande strumento per migliorare le nostre possibilità nel realizzare progetti.

 

RAPPORTI INTERNAZIONALI

A Roma operano tre agenzie dell’ONU: FAO, IFAD, World Food Program.

Da tempo il Rotary International ha una rappresentanza permanente presso tali agenzie nelle persone di Marco Randone e Tony Lico.

La commissione Rapporti internazionali, presieduta da Guido Franceschetti,  si occuperà di sviluppare rapporti diretti con tali agenzie a livello Distretto e Club. Da tali contatti potranno derivare tante opportunità di servizio.

 

NUOVE GENERAZIONI

La quinta via d’azione!!

Attraverso i quattro programmi strutturati per i giovani, scusate se mi ripeto,  prepariamo la “Nuova generazione di rotariani”.

La nostra posizione come numero di club Rotaract ed interact è ai primi posti.

Siamo leader italiani nello scambio giovani. Per mantenere questa posizione è necessaria una capillare azione nelle scuole utilizzando sia le conoscenze acquisite nel tempo, sia creandone di  nuove. Le domande di partecipazione non vengono da sole, bisogna fare in modo che arrivino.

Quest’anno è stato organizzato un bellissimo RYLA distrettuale di 3 giorni, ed anche diversi  club hanno ne hanno organizzati nelle loro località. E’ auspicabile che i club proseguano in questa loro attività ed il Distretto farà altrettanto. Certamente accogliendo i giovani  nei  nostri seminari facciamo  una cosa bellissima per la loro crescita e per migliorare le loro doti di leadership. I rotariani sono considerati leaders nelle loro professioni, nelle loro attività umanitarie ecc. E questi futuri leaders che formiamo li dobbiamo perdere? E allora ritorniamo al discorso fatto in tema di effettivo: i giovani che frequentano i nostri programmi  non debbono essere abbandonati anche se sono stai con noi solo 3 giorni per partecipare ad un RYLA.

 

Tutti gli anni si celebrano la Settimana Mondiale Interact e la Settimana Mondiale Rotaract, rispettivamente a novembre e marzo, per celebrare le date di fondazione delle due associazioni.  In queste occasioni i  club Rotary ed i club giovanili da loro patrocinati dovrebbero unirsi in un’attività comune di servizio. I giovani celebrano sempre i loro anniversari a livello del loro Distretto. Quest’anno vorrei veramente che i rotariani si unissero a loro nei club per parlare di progetti e delle loro attività. Dobbiamo conoscerli meglio, sapere cosa fanno e, soprattutto ricordare che “Ogni rotariano deve essere di esempio ai giovani”

Particolare enfasi   verrà data  al compleanno del programma Interact che cadrà a novembre: 50 anni!

Giovambattista Mollicone anche quest’anno continuerà a coordinare la commissione.

 

COMUNICAZIONE

Premesso che non si può vivere senza comunicare, con la Commissione Comunicazione, Pubblica Immagine ed Eventi. rispondiamo al terzo obiettivo del piano strategico.

Ringrazio Alberto Cecchini per quanto fatto in questi anni quale coordinatore della commissione. Chiamato ad incarichi rotariani di  livello internazionale ha ceduto lo scettro a Gianmarco Longano, esperto di comunicazione, già da tempo nella commissione. 

Attraverso i mezzi di comunicazione tradizionali, i nostri siti web ed i social network facciamo conoscere il Rotary.

Secondo il Segretario generale John Hewko, all’esterno dobbiamo raggiungere un maggior livello di consapevolezza su che cos’è il Rotary, come funziona e cosa fa.

Con una corretta valutazione delle nostre realizzazioni  ci troveremmo senz’altro di fronte ad un dato assai elevato che ci posizionerebbe tra la grandi organizzazioni umanitarie del mondo

Con una corretta valutazione ci troveremmo senz’altro di fronte ad un dato assai elevato che ci posizionerebbe tra la grandi organizzazioni umanitarie del mondo

Avere delle cifre credibili migliorerebbe anche la nostra reputazione, e ci renderebbe più attraenti per potenziali partner strategici e per nuovi soci.

Ripeto che far conoscere il Rotary all’esterno è cosa importantissima: non accontentiamoci di godere dei nostri successi  solo all’interno dei club. Facciamolo sapere fuori, ma nel modo giusto. Una comunicazione sbagliata potrebbe essere dannosa. Utilizzate quindi l’esperienza di chi opera nella commissione che, come fatto quest’anno, organizzerà attività di formazione per i responsabili della comunicazione dei club

 

Quest’anno il 23 febbraio celebreremo il Rotary Day  in modo diverso dai recenti anni passati in cui, con grande successo, abbiamo “acceso” importanti monumenti di Roma anche  per dare ulteriore visibilità alla iniziativa mondiale per la eradicazione della polio.

Ma sul fronte delle campagne di immagine non rimarremo fermi, anzi saremo in movimento: basandoci appunto sulle campagne “l’umanità in movimento” faremo in modo che  le immagini del Rotary circolino nella nostra capitale e che siano affisse in luoghi particolarmente frequentati. Al riguardo abbiamo già chiesto al Rotary International  le previste agevolazioni economiche.

 

Per quanto riguarda la stampa distrettuale non ci saranno modifiche sull’impostazione attuale.  In considerazione dei costi ci sarà però qualche uscita in meno.

Nel  2012/13 si concluderà il terzo anno del piano di comunicazione triennale a suo tempo predisposto, La commissione ha  già cominciato a studiare un nuovo Piano editoriale. Ciò anche in previsione di  indicazioni che potrebbero arrivare da Evanston proprio in relazione alle pubblicazioni dei Distretti.

 

La promozione pubblica del Rotary avviene anche attraverso la organizzazione di eventi che, oltre a dare un “effetto immagine”, danno anche la possibilità di contribuire alla realizzazione di iniziative umanitarie.

Al riguardo è prevista  la nostra partecipazione al Derby dei Campioni del cuore, e la presentazione, di un’anteprima cinematografica in sala riservata al nostro Distretto. Anche in questo caso bisogna fare in modo che in sala ci siano anche i “non rotariani”,

 

Una particolare attenzione verrà dedicata alla così detta “corporate identity”  tendente a stimolare un corretto uso dei marchi del Rotary.

Il sito web del distretto è stato oggetto di un grande lavoro di ristrutturazione. Un comitato di redazione ne implementerà i contenuti. Raccomando una cura particolare all’aggiornamento dei dati nell’area soci.

 

FONDAZIONE ROTARY

Ormai è nel mio DNA! Dopo qualche anno ho ceduto il passo all’amico Pino Perrone.

Nella parte generale vi ho già parlato dei successi ottenuti dalla “nostra” fondazione.

L’ obiettivo numero uno rimane  la eradicazione della polio. I casi rilevati continuano a diminuire e questo deve essere di stimolo per noi a completare l’opera.

Quindi anche se non siamo più impegnati nella sfida da 200 milioni, dobbiamo comunque ricordarci che le campagne di vaccinazione vanno finanziate.  Vale la pena rammentare che i rotariani hanno risposto positivamente alla sfida e l’impegno è stato assolto sin dal gennaio scorso. E nel frattempo l’India è stato depennato dai paesi endemici essendo trascorso più un anno dall’ultimo caso di infezione.

Ora le  attenzioni maggiori verranno dedicate all’Afghanistan, paese martoriato da una lunga guerra. Nonostante le situazioni di disagio, il  Rotary riesce a negoziare giornate di non belligeranza  per consentire ai volontari di poter vaccinare.

Ai primi di aprile il nostro presidente Kalyan Banerjee si è recato in visita ufficiale in Afghanistan è stato per 45  minuti a colloquio con il Presidente Garzai  il quale ha promesso che il suo governo continuerà a sostenere il programma di eradicazione.

Come vedete il ruolo del Rotary non è solo quello di raccogliere fondi, ma soprattutto quello di svolgere attività di sensibilizzazione per far aumentare la consapevolezza ed il supporto.  Al 20 aprile scorso (questa relazione l’ho scritta un mese fa) i casi di infezione rilevati dall’inizio dell’anno erano 47 contro i 103 dell’analogo periodo dell’anno precedente

 

Attraverso la Fondazione Rotary si può dare un grande contributo alla realizzazione della Pace grazie alle sovvenzioni per la realizzazione di progetti umanitari. Le sei aree di intervento previste dal piano di visione futura della Fondazione,  agiscono proprio verso  le sei necessità  più incombenti nel mondo.

Il nostro Distretto, al secondo anno della fase pilota,  riesce ad utilizzare tutti i fondi disponibili per le sovvenzioni distrettuali. Purtroppo non si riesce a soddisfare tutte le richieste. Di qui la necessità di rafforzare  il Fondo Annuale, grazie al quale vengono finanziate la maggior parte delle opere del Rotary.  I fondi che utilizziamo per finanziare le sovvenzioni non sono altro che una parte dei contributi da noi versati al Fondo Programmi. Quindi più versiamo e più riceviamo indietro.

A fronte del successo delle sovvenzioni distrettuali mi spiace far notare le limitate proposte di sovvenzioni globali:  ne abbiamo finanziate diverse per progetti proposti da distretti di altri paesi, ma quelle d’iniziativa dei nostri club sono veramente poche, ed i fondi destinati ad aiutare i club per queste sovvenzioni rimangono inutilizzati nonostante gli sforzi del Governatore Daniela che in ogni sua visita ne ha sollecitato l’utilizzo. Capisco che il valore dei progetti “globali” è elevato, ma l’intervento del distretto con i FODD ne attenua di molto il peso finanziario.

Nella commissione sono state istituite due nuove figure con l’incarico di specializzarsi in Borse di studio e Squadre di Formazione Professionale, attività finanziabili con apposite sovvenzioni, per le quali mi aspetto arrivino proposte.

La materia può sembrare complicata, ma  con un po’ di impegno si riesce ad  conoscerne i meccanismi. Non fermatevi alle cose semplici, abbiate il coraggio di imbarcarvi anche in avventure un po’ più difficili: nella commissione c’è sempre qualcuno pronto ad aiutarvi.

 

Rotazione nelle cariche non significa obbligatoriamente cambiare tutto o abbandonare ciò che è stato fatto in passato.

 

Continueremo pertanto a  partecipare, con altri Distretti italiani e con l’AICA al concorso a premi per tesi di laurea ETIC – Etica e Tecnologie della Informazione e della Comunicazione, iniziativa patrocinata dalla Fondazione Conferenza dei Rettori Università Italiane.

 

Proseguirà l’attività della Commissione Legalità e Cultura dell’Etica che nella sua ultima  iniziativa ha coinvolto 97 club di  tutta Italia e 6 Distretti.

 

E non si fermerà neanche l’iniziativa per la sensibilizzazione alla donazione del cordone ombelicale “Dalla Vita alla Vita”  sia con lo scopo di monitorare i ritorni dell’intensa campagna informativa  già svolta, sia per cercare eventuali altre adesioni nelle  sacche  fin qui rimaste indifferenti.

 

Il Rotary è sceso in piazza nella giornata di prevenzione del diabete e dell’ipertensione.  Grande successo: abbiamo fatto del bene, abbiamo fatto capire ai cittadini che i controlli preventivi sono importanti, abbiamo fatto anche una operazione di immagine facendo vedere il Rotary ed i rotariani in mezzo ai cittadini. E qualcuno ha anche domandato: cos’è questo Rotary che prende queste belle iniziative? Andiamo avanti anche con questo!

 

Naturalmente ci sarà spazio anche per le attività in campo sanitario in favore dell’infanzia, prima fra tutte “Lasciamoli respirare”.

 

UNICEF Italia: siamo partiti qualche anno fa con una piccolissima sovvenzione per la fornitura di un modesto quantitativo di zanzariere medicate. Negli anni successivi sono state effettuate donazioni per importi consistenti grazie alla generosità dei club. Due anni fa il progetto è diventato grande e, con le nostre manifestazioni, siamo riusciti ad acquistare zanzariere per un valore di 50.000 euro. destinate alla  Guinea Bissau dove, per la consegna,   si sono recati anche  amici del nostro Distretto. UNICEF ha dato grande visibilità al nostro contributo e al nostro marchio ai suoi abituali donatori che, in una sorta di sfida, hanno versato ulteriori 650.000 Euro destinati sempre all’acquisto di zanzariere per la Guinea Bissau. Esaurito il fabbisogno di tale presidio, quest’anno abbiamo assunto un ulteriore impegno per l’acquisto di farmaci  antimalarici, di test diagnostici rapidi e, cosa non meno importante, per la formazione operatori  sanitari. Le attività di raccolta fondi sono già in corso e, come concordato con UNICEF proseguiranno il prossimo anno per portare a termine l’impegno.

 

Noterete, nell’organigramma, una iniziativa denominata “Prevenzione cecità evitabile”. Nel Rotary esiste un Gruppo di Azione Rotariana che se ne interessa. E’ un argomento sul quale sono personalmente molto sensibile tant’è che in un primo momento avevo pensato di definirlo “Progetto del Governatore” , ma mi sarei sentito troppo protagonista. Ho chiesto a Luciano Di Martino di pensare a iniziative che richiamino  l’attenzione dell’opinione pubblica sulla necessità di effettuare i necessari controlli prima che una subdola patologia  che non da preavviso, il glaucoma,  si manifesti quando è troppo tardi.

 

I Club ed  il Distretto, nel corso della loro attività,  potrebbero correre rischi diversi  sia di natura fiscale, sia di responsabilità civile sia di altra natura, in particolare nello svolgimento dei programmi relativi alle nuove generazioni. Eventuali situazioni avverse vanno gestite correttamente  al fine di minimizzarne gli effetti negativi.

Bisogna quindi prevedere un piano che indichi come salvaguardarci da situazioni del genere, senza dover improvvisare. Ho quindi chiesto a Roberto Ivaldi di studiare un “Piano di gestione del rischio” con l’intento di pervenire alla pubblicazione di una guida che ci possa aiutare in caso di eventuali necessità.

 

Uno spazio nell’organigramma è stato riservato alle “Iniziative di interesse distrettuale” che, nate in un singolo club, hanno progressivamente ottenuto l’adesione di altri club incrementando sempre di più la loro attività con il coordinamento  del club promotore. Il Distretto non può non guardare con interesse a queste iniziative, sia perché prevalentemente focalizzate su attività umanitarie, sia perché l’aggregazione fra club è sempre auspicabile  per la realizzazione di progetti, da loro gestiti,  duraturi, sostenibili e maggiormente incisivi per il benessere della comunità  beneficiaria. In tanti, con poco si può fare molto. Queste iniziative vanno tenute in particolare evidenza.

 

Ritorniamo al “Rotary day”, cioè a quella che da sempre è chiamata “Giornata della pace e della comprensione”, nata per ricordare il 23 febbraio, data di nascita del Rotary.

Il presidente Tanaka invita i Club  a organizzare un’attività sulla pace proprio in tale giornata. Tante sono le attività che si potrebbero effettuare:  riunioni di club o interclub in cui si discuta di problemi della pace, invitare relatori di altre nazionalità presenti nel nostro territorio, risvegliare gemellaggi  sopiti,  organizzare forum sulla pace coinvolgendo anche i giovani dei nostri programmi, organizzare incontri in cui discutere come affrontare fonti comuni di conflitto, quali la violenza ed il bullismo, dare un riconoscimento agli immigrati che si distinguono nella nostra comunità, invitarli ai forum. Date sfogo alle vostre idee e vedrete che sicuramente organizzerete un 23 febbraio da non dimenticare.  Come non va dimenticato che l’organizzazione di un forum di club o aperto alla comunità, come pure la realizzazione di un progetto di servizio incentrato sulla pace costituiscono la prima attività obbligatoria per ottenere gli attestati presidenziali.

Ai primi di luglio comincerò a venire nei vostri Club: ove  possibile  cercherò di rispettare il giorno di riunione del club. Conto sulla vostra comprensione in caso di deroghe: i club da visitare sono tanti ed i giorni della settimana debbono essere utilizzati tutti per concludere il giro delle visite in tempi ragionevoli. Pina, compatibilmente con gli impegni di famiglia, sarà con me.    Sullo svolgimento della visita non ho indicazioni particolari.  Rispetterò le vostre tradizioni sul modo di impostazione della parte conviviale,  sull’uso di coinvolgere le autorità ecc. Se qualche club gradisse la visita all’ora di colazione, non ci sono problemi. Una sola raccomandazione:  evitate tavolate sfarzose e menu costosi, facendo anche attenzione alla durata del convivio.  Una serata di festa, ma semplice, che conclude una giornata di lavoro rotariano. In questi momenti difficili per tutti dobbiamo essere i primi a dare l’esempio dimostrando di saper contenere i nostri costi. Investite quanto risparmiato in un vostro progetto.

 

Nel corso della visita è uso fare un presente al Governatore e donare dei fiori alla moglie. Pensieri gentilissimi e sempre graditi. Una dimostrazione d’affetto.

Pensando ai bambini della Guinea Bissau, mi piacerebbe che l’importo eventualmente destinato al mio regalo fosse da voi utilizzato per incrementare la quota del vostro club destinata  all’iniziativa in favore dell’ UNICEF.

 

Molto spesso le mogli dei Governatori si sono unite per un progetto comune finanziato con la rinuncia all’omaggio floreale. Quest’anno non c’è alcun progetto unitario con le mogli dei Governatori degli altri Distretti  e Pina si è inventato il suo “100 gocce per la vita”. Con il costo di un bouquet si acquistano circa 100 dosi di vaccino antipolio. E a Pina piace immaginare che, grazie alla sua rinuncia ai fiori, tanti bambini possano correre felici  verso una vita senza sofferenze. Ovviamente verserà quanto ricevuto, in sostituzione dei  fiori,  al Fondo PolioPlus.

 

Questo è  il lavoro che ci attende per costruire La Pace attraverso il Servizio.  Ognuno di noi  è in grado di contribuire alla costruzione con il proprio mattoncino. Provate ad immaginare quanto possono fare 1.200.000 rotariani che corrono, tutti uniti, verso lo stesso obiettivo.

I rotariani sono in grado di educare il mondo ad amare la pace, a costruirla, a difenderla.

E mi piace concludere questa relazione con un pensiero di Madre Teresa di Calcutta: “Passerò per la vita una sola volta. Per questo qualsiasi cosa buona che io possa fare per un essere umano debbo farla adesso perché non passerò di nuovo da qui”.

Se quindi, vogliamo quindi dare un nostro contributo per costruire la Pace attraverso il servizio dobbiamo farlo adesso.

Vi ringrazio  e vi auguro un anno ricco di soddisfazioni e di “Pace attraverso il Servizio”

 


“Il Rotary è uno stile di vita. Uno stile di vita buono, naturale, completo e pieno di amicizia. Il mondo è pieno di potenziali rotariani, ce ne sono molti che mi stanno ascoltando. Amico mio, se tu hai nel cuore amore per il prossimo, tu sei un potenziale rotariano”

Paul Harris — Convention di Boston 1933