Cari Presidenti, cari Segretari, cari Soci rotariani,
vi saluto insieme al nuovo anno, un anno in cui speriamo si realizzino tante cose: serenità e successo per noi, pace e buon senso nel mondo. Ce n’è veramente bisogno.

Per il Rotary, gennaio è il mese dell’Azione Professionale.
Mettere l’accento sull’Azione Professionale significa credere nei progetti rotariani e sapere come realizzarli, mettendo sul tavolo (e sul campo) la nostra capacità, la nostra conoscenza pratica delle cose e di come farle. Riuscire nelle attività è la nostra prerogativa; lo è, anche, perché siamo “consapevoli” e “sensibilizzatori”.
A questi due sostantivi (consapevolezza e sensibilizzazione) era dedicato in passato il mese di gennaio: l’uno è legato all’altro o, meglio, il secondo è una conseguenza del primo. Dobbiamo essere “consapevoli”: sapere, noi stessi, cosa sia il Rotary, conoscere le attività che il Rotary realizza e porta a termine nel mondo per credere in noi stessi, per premiarci anche, ma soprattutto per far conoscere all’esterno cosa siamo capaci di fare e come.
Dobbiamo essere “sensibilizzatori” credendo nella validità del messaggio che comunichiamo in tutto il mondo col nostro agire. Sensibilizzare significa portare fuori dai nostri Club l’amicizia, l’entusiasmo, i valori che conserviamo nel bagaglio “a mano” (perché siano sempre, subito e dovunque disponibili). Chiunque ci conoscerà sarà disponibile ad aiutarci, sarà un potenziale rotariano.
Dobbiamo essere consapevoli dei nostri valori e del valore di quello che facciamo e dobbiamo dialogare con l’esterno per mostrare quello che siamo. Indossare il distintivo serve senz’altro ma non basta: perché il messaggio sia convincente dobbiamo essere fieri di appartenere al Rotary e mostrarlo.
L’Azione Professionale comprende anche una particolare attenzione al rispetto delle regole deontologiche ed all’eccellenza nei nostri ambiti professionali e lavorativi e all’invito a mettere a disposizione le nostre competenze per rispondere ai problemi e ai bisogni della società. Fare il nostro lavoro perbene, per bene, è un modo per testimoniare di essere Rotariani.

And so this is Christmas
And what have we done?
(John Lennon)

Sono già passati sei mesi, sono volati, e cosa abbiamo fatto?
Penso di poter rispondere che sono stati impiegati bene.
Dopo aver sofferto per due anni le limitazioni che ci ha imposto il COVID, che hanno reso difficile l’attività rotariana, cambiando perfino la qualità dei rapporti fra le persone, siamo stati in grado di ripartire. Siamo usciti dal tunnel. Dobbiamo ringraziare i nostri predecessori che hanno inventato l’impossibile per mantenere attivo lo spirito dei nostri Club attraverso due anni difficili. Inevitabilmente, delle cicatrici sono rimaste, la partenza è stata lenta, ma ora siamo di nuovo a regime con bei progetti, begli eventi, bei Seminari e i Soci si sono scrollati di dosso le abitudini prese durante la segregazione per frequentare di nuovo le riunioni. É stato un piacere rivederci negli eventi distrettuali, contenti di poterci finalmente ritrovare, pieni di entusiasmo, di voglia di ripartire concretamente.
Ma questa lettera non vuole essere la celebrazione di quanto siamo bravi, infatti non ci possiamo nascondere alcune situazioni critiche.
A volte una irragionevole conflittualità, spesso riconducibile all’iniziativa di singoli Soci, incide negativamente sulla qualità della vita del Club.
In alcuni Club una eccessiva autoreferenzialità porta a vivere il Rotary solo marginalmente.

Infine un argomento importante: i Soci di recente ammissione. Sono il futuro del Club, devono essere curati e seguiti come le squadre di calcio fanno con le loro nuove leve! Purtroppo negli ultimi Seminari li ho visti poco presenti, come se avessero la sensazione che l’attività distrettuale non fosse fatta per loro. Invito i Presidenti a curare questo particolare aspetto: per i nuovi Soci è importante conoscere il Rotary, i suoi valori, le sue dimensioni e le possibilità che offre al di là di quelle del Club. Se non hanno l’occasione di informarsi resteranno ai margini della vita rotariana, senza neanche sapere quello che perdono. Difficilmente diventeranno dei Soci consapevoli e attivi.

Il 23 febbraio, anche quest’anno celebreremo il Rotary Day. Cade proprio all’inizio delle Quaresima e continueremo l’iniziativa del Rotary Day Solidale degli ultimi due anni, che ha avuto molto successo presso i Club. Vi manderò una lettera sull’argomento.
Il 25 febbraio terremo a Sassari il Seminario per le Giovani Generazioni.

La nostra organizzazione merita di essere amata, per quello che fa, per quello che ci offre, ma per amarla, bisogna conoscerla!
Ci manca ancora metà anno e the best is yet to come: quello che voi avete preparato!
Continuiamo a rendere il Rotary sempre migliore, a cominciare dai nostri Club. Facciamo un Rotary costruttivo, di valori, amicizia e divertimento e difendiamolo da chi vuole renderlo meno bello, perché il Rotary è nostro!

Vi auguro un luminoso 2023.
Facciamo Rotary perbene, per bene.

Allegato: Lettera del mese di Gennaio del Presidente Internazionale

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“Il Rotary è uno stile di vita. Uno stile di vita buono, naturale, completo e pieno di amicizia. Il mondo è pieno di potenziali rotariani, ce ne sono molti che mi stanno ascoltando. Amico mio, se tu hai nel cuore amore per il prossimo, tu sei un potenziale rotariano”

Paul Harris — Convention di Boston 1933